
La scuola allena a diventare uomini e donne maturi e migliori
Il percorso scolastico prevede anche la possibilità di sbagliare, migliorare e capire quale sia la strada migliore da intraprendere. Gli anni della formazione servono proprio a costruirsi e costruire i propri valori, capire quali siano davvero le potenzialità su cui puntare e mettere in atto un piano perfetto che consenta di coniugare ambizioni e possibilità. Non è una questione di tempo, ma di modalità: ciascuno ha il proprio ritmo. Ragazzi e ragazze hanno modi e capacità diverse: vale per l’apprendimento, ma anche e soprattutto per le scelte legate al percorso di studi. C’è chi ha le idee chiare da subito e chi, invece, ha bisogno di qualche momento in più per capire cosa voler diventare. Nessuna posizione è migliore e, nello studio, come nella vita, non esiste una ricetta univoca per arrivare al successo. La meta conta, ma è necessario capire il viaggio: non occorre, dunque, stressare giovani studenti e studentesse alla ricerca della formula perfetta. Non esiste. C’è, però, un valore da coltivare: ciascuno ha il proprio e passa attraverso esperienze, stati d’animo e momenti diversi. Tutto questo è necessario per diventare adulti e persone consapevoli, verso gli altri e nei confronti della società. La scuola ha il compito di formare giovani aiutandoli a capire quale sia il proprio posto nel mondo: si parla spesso dell’importanza di fare la propria parte, dando un contributo concreto allo sviluppo della società civile. La scuola – in questo processo – è il giusto collante fra prima (età dell’infanzia e della giovinezza) e dopo (il sopraggiungere dell’età adulta). Un’istruzione adeguata non fornisce (soltanto) risposte ma anche l’abilità di saper trovare una strada alternativa (ugualmente valida) a quei quesiti che non sembrano avere un’immediata soluzione. I banchi di una classe non nascondono soltanto verifiche, compiti assegnati e annotazioni: celano, al loro interno, esistenze che dovranno imparare a resistere alle avversità anche grazie a quel che hanno appreso. In maniera diversa, ma ugualmente proficua. Di cultura si vive, ma di conoscenza si sopravvive. Arricchimento ma anche dotazione di capacità: una mente istruita è più libera e pronta a tutto, anche a rimettersi in discussione. Se è vero che gli esami non finiscono mai, è altrettanto lecito pensare che la scuola serva a tenere il passo in questa grande cavalcata di prove che chiamiamo quotidianità. A settembre, come ogni anno, è il momento di riposizionarsi allo start: un’estate di riscaldamento sarà più che sufficiente per ricaricare le batterie e ritemprare la mente che, al contrario dell’intelligenza, non può essere artificiale. Il vero e unico valore della cultura è che, rispetto all’evoluzione, cambia senza mai finire.