Anche quest’anno Coop Umbria Casa è con noi e con i tantissimi studenti delle scuole medie e elementari che partecipano al Campionato di Giornalismo. La cooperativa, che oggi conta 5mila soci, guidata dal presidente Laerte Grimani ha rinnovato il suo sostegno all’iniziativa de La Nazione. "Il giornale – osserva Grimani - è una forma di comunicazione tra le più importanti della nostra società e, anche se meno potente della radio e della televisione, poiché necessita di un’utenza che abbia un certo livello d’alfabetizzazione e una maggiore disponibilità di tempo, contribuisce ad elevare il livello culturale ed il senso civico degli individui e dei popoli, offrendo loro strumenti che consentono l’acquisizione e il miglioramento delle abilità linguistiche e la formazione di un giudizio critico". Oggi, poi, con la didattica a distanza che non fa altro che spersonalizzare gli studenti nel loro rapporto di necessaria interazione con gli insegnanti, è l’unico strumento che può mitigare questa grave lacuna formativa. Ecco perché come Coop Umbria Casa abbiamo aderito a questo progetto: proprio ora l’importanza di una forma scritta non immateriale deve riportare a sistema il rapporto discente/docente. Ancora una volta il percorso di lettura può essere completato da quello di scrittura, proponendo la realizzazione di un articolo su problematiche vicine agli interessi degli studenti. Poiché argomentare significa esporre una o più tesi, dimostrandone la validità attraverso ragionamenti, prove, opinioni è necessario abituare i ragazzi a servirsi anche di dati statistici, ad effettuare sondaggi ed elaborare i dati". Grimani con l’occasione ricorda che l’azienda nei giorni scorsi ha compiuto 40 anni. Un focus fondamentale, sempre più importante, è quello sul “green” e sull’utilizzo di materiali eco-sostenibili. In quattro decenni di attività ha realizzato in tutta l’Umbria oltre 2mila abitazioni distribuite in 23 comuni e 126 cantieri. Di questi oltre 2mila alloggi, l’88 per cento è stato successivamente acquistato dagli affittuari.
Scuola"Ragazzi, fatevi un’opinione"