
Francesco Macrì* PRATO Cronisti in classe ci piace. Molto, da sempre e per più motivi. Provo ad elencare quelli che, personalmente, ritengo maggiormente...
Francesco Macrì*
PRATO
Cronisti in classe ci piace. Molto, da sempre e per più motivi. Provo ad elencare quelli che,
personalmente, ritengo maggiormente significativi.
La scrittura. Onore ai social ma messaggini, emoticon, frasi cortissime rischiano di far perdere - o
non far avere mai - il gusto della lettura e la capacità della scrittura. Non so quanti dei ragazzi che
hanno partecipato al Campionato, decideranno o almeno proveranno a fare i giornalisti. Sono però
certo che tutti hanno sperimentato la bellezza della scrittura e la capacità di sviluppare, nero su
bianco, un pensiero complesso.
La realtà. La necessità di scegliere un fatto, di trasformarlo in notizia, di avere informazioni
aggiuntive determina l’obbligo di confrontarsi con realtà. Quella vera che incide nella vita di ogni
giorno, non quella virtuale che passa, quasi intangibile, attraverso i nuovi strumenti tecnologici.
Il futuro. Gli studenti scelgono temi di loro interesse e per questo viaggiano sullo stretto crinale che
divide presente e futuro. E’ accaduto anche quest’anno. Mi limito a citare le classi premiate da
Estra. Gli studenti della scuola elementare di Rigutino (Arezzo) e quelli dell’istituto comprensivo
Mattioli di Siena hanno scelto l’intelligenza artificiale. Una “sfida” per i primi, una realtà da tenere
sotto controllo “per evitare rischi” per i secondi. Sempre in tema tecnologico e con quello proposto
per quest’anno da Estra, gli articoli dei ragazzi della scuola Marco Polo di Prato. Se l’intelligenza
artificiale è già realtà ma della quale non si conoscono – a livello di massa – potenzialità e rischi, la
sicurezza in rete è un tema assolutamente attuale e che vede esposti proprio gli adolescenti e i
giovani.
La riflessione. Tutto corre oggi velocemente. Penso che per tutti gli alunni coinvolti in questo
progetto, gli articoli abbiano generato un attimo di pausa e di riflessione. Si è trattato di leggere,
studiare, verificare. E infine, prima di procedere alla scrittura, di sviluppare un pensiero autonomo.
E penso che questo sia ciò che noi adulti possiamo chiedere alle giovani generazionI. Leggere ed
avere un pensiero proprio ed autonomo. Meglio ancora – ed ecco l’occasione del Campionato de La
Nazione – se finisce nero su bianco.
* Presidente Estra SpA