Mercoledì 18 Giugno 2025
ANGELA BALDI
Scuola

"La conoscenza come palestra di vita contro le fake news"

Siamo immersi nell’informazione da alcuni anni, per via dell’enorme e per certi versi abnorme sviluppo dei canali di comunicazione, del...

Siamo immersi nell’informazione da alcuni anni, per via dell’enorme e per certi versi abnorme sviluppo dei canali di comunicazione, del...

Siamo immersi nell’informazione da alcuni anni, per via dell’enorme e per certi versi abnorme sviluppo dei canali di comunicazione, del...

Siamo immersi nell’informazione da alcuni anni, per via dell’enorme e per certi versi abnorme sviluppo dei canali di comunicazione, del cambiamento nella loro organizzazione, del moltiplicarsi delle fonti. Vantaggio o svantaggio? Non è facile tirare le somme, ciò che è chiaro, è che diventa imprescindibile un nuovo tipo di consapevolezza e di allenamento, utile a farci sviluppare competenze nell’ambito di come recepiamo le informazioni, il livello di qualità delle stesse, affinché non prevalga la forza della suggestione, purtroppo capace di farci scambiare e cambiare ciò che percepiamo come realtà. Per non diventare preda di orientamenti, e manipolazioni, è necessario uno sviluppo di competenze e un allenamento continuo, che deve nascere nella giovane età.

Un allenamento per percepire ad esempio le “fake news”, letteralmente “notizie false”, che può partire dal conoscere, appunto, di cosa è fatta una notizia, di quale sia il suo percorso.

La storia dell’umanità è ricca di esempi eclatanti di false notizie, il fatto che tutti oggi abbiano accesso ai social media ha reso questo fenomeno dilagante e purtroppo incontrollabile, per cui sviluppare anticorpi è necessario.

Ciò non riguarda solo chi vuole praticare l’attività di informazione, ma anche chi semplicemente ne è destinatario. Per tutti, quindi, diventa estremamente importante verificare l’attendibilità di una fonte di informazione, comprendere la parzialità di ogni rappresentazione, cercare di collegare una visione e i suoi obiettivi.

Siamo felici di avere contribuito a un’iniziativa che interpretiamo come una formazione necessaria, per una cittadinanza correttamente informata, più lontana quindi da ogni forma di possibile distorsione.

*Direttore generale Tca