
Alessandro Mazzei, dg Autorità Idrica Toscana: "Grazie alle piogge abbondanti passeremo un’estate tranquilla. Isola d’Elba: dal 2026 sarà attivo il dissalatore".
FIRENZE
Riflettori su un tema importante e strategico come l’acqua, la sua conservazione e l’uso consapevole. Ait-Autorità Idrica Toscana è partner ormai da diversi anni di Cronisti in classe. Anni nel corso dei quali ha stimolato gli alunni-giornalisti ad approfondire le tematiche collegate alla conservazione e all’uso consapevole della risorsa-acqua. Ne parliamo con il dg di Ait, Alessandro Mazzei.
Direttore, dopo tanta pioggia quest’anno non ci saranno problemi di siccità in Toscana... "Quest’anno la primavera è stata molto piovosa e sono stati riempiti tutti gli invasi (in particolare Bilancino e Montedoglio) e le principali falde acquifere da cui si approvvigionano gli acquedotti pubblici. Però la disponibilità idrica, specie nei centri minori, dipenderà dall’andamento della stagione estiva e dalle ondate di calore che negli ultimi anni sono state sempre più intense. Comunque l’Autorità Idrica Toscana (Ait), insieme ai gestori, ha predisposto un’attività di monitoraggio costante delle falde e della domanda di acqua, allo scopo di individuare tempestivamente le aree più critiche e intervenire con rapidità. L’esperienza accumulata negli anni scorsi ha consentito di evitare, anche in anni più critici di questo, razionamenti e disagi per gli utenti. Confido che anche l’estate 2025 potrà essere affrontata con ottimismo".
Ultimamente nel settore idrico si parla di riuso delle acque. I reflui sono così importanti per attivare forme di riciclo? Quanto si risparmia in termini ambientali?
"Il riuso delle acque depurate per scopi irrigui o industriali può essere una grande risorsa per la Toscana, dove sono presenti alcune importanti esperienze di riuso per l’irrigazione (si pensi alle coltivazioni di pomodoro e ortofrutta della Val di Cornia) e di acqua depurata per scopi industriali (vedi le esperienze di Rosignano e di Prato). Purtroppo questa fonte di approvvigionamento è ancora troppo poco utilizzata e credo che, per incentivarla, occorra rendere meno conveniente il prelievo dalle fonti tradizionali, come falde o corsi d’acqua. Stato e Regioni dovrebbero rivedere tutte le concessioni di derivazione per scopi industriali e irrigui, e aumentare i canoni di prelievo, in modo che utilizzare l’acqua di buona qualità risulti meno conveniente dell’uso di acqua depurata. Senza questi interventi normativi e regolatori, il nostro Paese non supererà mai il gap con altre aree del Mediterraneo, come Spagna e Grecia, che attuano un ricorso all’acque depurate molto maggiore del nostro".
Questa sarà l’ultima estate all’isola d’Elba con il solo servizio del tubo sottomarino. Dalla prossima primavera sarà attivo il dissalatore, che è al momento il più grande d’Italia. Dopo tante polemiche finalmente un’opera strategica per la Toscana. Come avete fatto?
"Effettivamente, c’è voluta molta perseveranza e tenacia! Soprattutto perché intorno a questo tipo di impianti – estremamente utilizzati in tante aree del mondo, a cominciare da Stati Uniti, Spagna, Israele e Paesi del Golfo Persico – c’è ancora molta ignoranza e diffidenza. E, spesso, le posizioni di minoranze rumorose, a volte anche economicamente interessate, mettono in secondo piano gli interessi della maggioranza della popolazione e di interi territori. L’autonomia idrica dell’Isola d’Elba è sicuramente un valore di grande importanza per lo sviluppo socio-economico di quel territorio e non solo. Infatti, abbiamo il dovere anche di preservare la falda acquifera della Val di Cornia, da cui adesso si prelevano circa 4milioni di mc all’anno per l’Elba. La difesa di quella falda dall’intrusione del cuneo salino ha un grande rilievo ambientale ed economico, da cui non si può prescindere. E poi il dissalatore di Mola è uno dei più avanzati in Italia per riduzione dei consumi energetici e per le doverose attenzioni ambientali, in un territorio di balneazione di qualità".
Ait partecipa sempre alle iniziative del mondo dell’informazione dedicate alla formazione dei giovani. Che cosa è importante, secondo lei, di questo lavoro con i ragazzi? "Tutte le iniziative che fanno crescere la consapevolezza di un uso responsabile della risorsa idrica sono per noi fondamentali ed è doveroso il nostro sostegno. Negli ultimi anni, grazie a queste iniziative, abbiamo avuto modo di incontrare centinaia di studenti (e, di conseguenza, anche le loro famiglie) e abbiamo verificato quanto le nuove generazioni siano sensibili verso l’uso sostenibile dell’acqua. Quindi siamo ottimisti rispetto alle grandi sfide che attendono anche il nostro Paese, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici: le attuali e le future generazioni dovranno essere sempre più pronte a gestire situazioni di troppa acqua (alluvioni, allagamenti, erosioni costiere) o di poca acqua (siccità, desertificazione del territorio). Perciò, accanto alle opere e alle infrastrutture, serve l’informazione seria per far crescere la consapevolezza e la cultura dell’uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica".
Niccolò Gramigni