Tutti pazzi per FantaSanremo: "Puntiamo a condurre il Festival, o anche il dopo Festival"

Uno dei creatori del fantagioco più famoso del momento ci racconta la nascita di un fenomeno social che ha conquistato tutti, famiglie, appassionati e gli stessi cantanti

La squadra di FantaSanremo

La squadra di FantaSanremo

Firenze, 31 gennaio 2022 - Tutti pazzi per Sanremo. Anzi, per il FantaSanremo. Nell’anno del Covid, complici le restrizioni da lockdown, le famiglie si sono ritrovate davanti al televisore, ma per la prima volta, non solo per ascoltare le canzoni. Anche per giocare.  Come? La logica alla base è quella del famosissimo Fantacalcio: ogni giocatore ha a disposizione dei crediti per costruire una propria squadra, ma al posto dei Fantamilioni ci sono i più iconici Baudi, in onore dello storico conduttore.

Cosa si vince? Nessun premio in denaro, solo puro divertimento, quest’anno più che mai. Perché intanto il fantagioco più famoso del momento ha fatto breccia nei cantanti della kermesse: tutti lo conoscono e promettono sorprese e di stare al gioco. Queste le premesse per un’edizione più che mai avvincente dopo l’anno ‘zero’ del 2020. Una cosa è certa: in poco tempo il FantaSanremo, nato nelle Marche, è diventato un fenomeno di massa. Il segreto del successo? Lo abbiamo chiesto a Giacomo Piccinini, uno dei suoi fondatori, che scherzando ci confida: “Ora puntiamo a condurre il Festival”.

Giacomo, come vi è venuta l’idea del FantaSanremo?

“Il nostro gruppo di ascolto sanremese si riuniva ogni anno per guardare il festival al Bar Corva da Papalina, per divertirci e fare le pagelle. Siamo un gruppo di musicisti, fonici, tecnici, lavoratori dello spettacolo, settore in forte sofferenza per la pandemia. Da sempre appassionati del festival, lo guardavamo nel nostro quartier generale, il bar. Poi, nel 2020, causa lockdown, invece di stare a casa a piangerci addosso e a fare nulla, abbiamo deciso di creare il FantaSanremo, per continuare a giocare incontrandoci virtualmente. Con tanto di regolamento e sito, per renderlo coinvolgente e aperto a tutti”.

Chi sono stati i creatori?

“L’dea è venuta a tre persone, di cui faccio parte. La Fif, Federazione Italiana FantaSanremo, conta una decina di persone. Poi ci sono tutti quelli che girano intorno a questo progetto, in tutto una ventina tra professionisti esterni e amici che ci danno una mano”.

Vi aspettavate un successo simile?

“Ne siamo stati sorpresi. Diciamo che tutto è partito come un gioco e poi è diventato un fenomeno sociale. Al punto che faremo dirette su Rai Uno, e su Instagram e Tik Tok con i più grandi amanti e influencer di Sanremo”.

A questi ritmi il FantaSanremo per voi diventerà un mestiere?

“Perché no? Magari un secondo mestiere, che si intreccia al primo di musicisti e tecnici dello spettacolo”.

Il gioco ha coinvolto cantanti e influencer: ve lo aspettavate?

“Da quello che chiamiamo il nostro ‘anno zero’, cioè il 2020, si è diffuso molto rapidamente e oggi tutti lo conoscono, è popolarissimo ormai. Molti cantanti non solo lo conoscono ma ci giocano, alcuni hanno creato una squadra su Instagram” 

Come mai appassiona così tanto un gioco dove, alla fine, non si vince nulla?

“Perché è gratuito, semplice, e al massimo si vince la ‘gloria eterna’. Piace perché si possono sfidare amici e famiglia.  Le regole sono poche e la classifica è sotto gli occhi di tutti: non c’è niente di soggettivo, i dati sono oggettivi, se una cosa è successa vale un bonus, altrimenti no. Piace perché, oltre all’aspetto musicale, il FantaSanremo accarezza la curiosità, assicura divertimento coi bonus goliardici e accende l’interesse. Insomma permette di non annoiarsi mai”.

Il commento più bello?

“Quello di Pippo Baudo che si è detto contentissimo di essere diventato una ‘carta moneta’. La Gialappa’s, di cui siamo grandi ammiratori, ci ha definito ‘geni’ e questo ci inorgoglisce molto. Vessicchio ci segue su Instragram, ci siamo sentiti durante la sua positività al Covid, ci ha fatto gli auguri perché alcuni di noi sono in quarantena, ma speriamo di ritrovarci tutti insieme al bar per la finale”.

Il giocatore tipo?

“Il 75% dei Fantallenatori hanno dai 18 ai 35 anni e il 74% sono donne. Il FantaSanremo è per tutti: per gli appassionati di Sanremo ma anche per i ‘criticoni’. Stiamo avvicinando i giovani che non lo hanno mai seguito, quelli che lo hanno sempre criticato ma lo guardano e si divertono. E ovviamente quelli che lo seguivano da sempre e che hanno trovato un ulteriore motivo per continuare a seguirlo. Possiamo dire di aver unito l’Italia”.

Progetti futuri?

“L’anno scorso abbiamo creato il FantaEurovision e abbiamo portato fortuna, considerata la vittoria dei Maneskin. L’obiettivo finale resta un altro: condurre il festival di Sanremo. Ma tutto sommato, ci accontenteremmo anche del dopo Festival”.