Giovedì 25 Aprile 2024

Alcova svela il design del futuro all’ex macello

Alcova  svela  il design  del futuro   all’ex macello

Alcova svela il design del futuro all’ex macello

di Anna Giorgi

’Alcova’, la piattaforma nomade di Joseph Grima (Space Caviar) e Valentina Ciuffi (Studio Vedèt) abita un altro spazio dismesso: l’ex Macello di Porta Vittoria. Ancora architetture industriali, scheletri dal passato austero che tornano a dialogare con il presente portandosi dietro la loro affascinante storia. In questa superficie di 15mila ettari, in viale Molise, andata lentamente in rovina, l’eredità del passato è oggi ’colonizzata’ dalla natura che ha creato vere e proprie installazioni verdi. Un luogo che ha un ’genius loci’ e si pone come spunto di riflessione sulla connessione possibile fra il design e la natura. Forte di due edizioni record, 70mila visitatori, quindi pluripremiato lo scorso anno all’ex ospedale militare di Baggio, anche questo Fuorisalone del duo creativo Grima-Ciuffi promette molto. "Che si tratti di designer, gallerie, musei, scuole di architetture o aziende che lavorano materie – spiegano i curatori – Alcova cerca di puntare i riflettori sul design più lungimirante prodotto oggi raccogliendo i progetti più interessanti e innovativi del panorama creativo". Grima, nato ad Avignone da genitori inglesi, vive tra Milano e New York è stato giovanissimo alla guida di una delle scuole più importanti d’Europa, la Design Academy di Eindhoven e Ciuffi curatrice laureata con Umberto Eco in semiotica dell’arte e dell’architettura, hanno svelato nuova sede e parte dei contenuti su Instagram: "La piattaforma porterà ancora una volta il design e la ricerca in dialogo con contesti urbani sorprendenti e storicamente significativi".

Tra gli highlights di questa edizione, la piattaforma di ricerca Atelier Luma Arles offrirà un viaggio scenografico nel mondo della materia, fondato su anni di sperimentazione nello sviluppo dei materiali. Budapest Select racconterà il design ungherese attraverso sei capitoli concettuali: terra, vento, fuoco, racconto, scrittura e astrazione. Alcova esplorerà poi i campi spesso trascurati del design sensoriale. La fusione dei confini tra spazi interni ed esterni sarà nelle installazioni site specific di Polcha e Objects of Common Interest e infine la piattaforma parlerà di integrazione celebrando la forza unificante del design, con la connessione di talenti provenienti da diverse culture: Cina, Giappone, Corea, Stati Uniti, India e Turchia. Dopo il Fuoprisalone il macello comunale costruito fra il 1912 e il 1914 su progetto di Giannino Ferrini e Giovanni Filippini, ingegneri dell’ufficio tecnico comunale, diventerà un maxiprogetto residenziale con 1.200 alloggi sociali, dalle rovine nascerà un nuovo pezzo di città. Sarà anche il più importante intervento di social housing in Europa, un laboratorio di rigenerazione urbana.