Venerdì 19 Aprile 2024

Il segreto? effetto ammortizzatore e leggerezza

La direttrice marketing: nel nome dell’economia circolare

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Un cartone reso speciale da onde che vanno dai 10 ai 20 millimetri. Ecco che cos’è cArtù, il prodotto di punta della Grifal. Che cosa significa? Queste onde sottili garantiscono un effetto ammortizzante e un risparmio di peso, circa 250 grammi al metro quadrato, che può arrivare anche al 50% rispetto al normale cartone ondulato.

A più di 100 anni dall’invenzione del cartone ondulato, Grifal cerca di innovare un prodotto che per decenni è stato prodotto sempre allo stesso modo. Ma il punto di forza è anche un altro: cArtù ha, ad ogni onda, due pieghe in più che hanno la funzione di nervatura rinforzante. Questo risultato viene ottenuto grazie ad un nuovo processo produttivo che garantisce un numero maggiore di onde e, quindi, un maggiore effetto ammortizzante. «L’obiettivo del progetto – spiega Giulia Gritti, direttore marketing di Grifal – è sostituire progressivamente i materiali di imballaggio di origine plastica presenti sul mercato con materiali ecosostenibili, per contribuire a diffondere i valori dell’economia circolare in un settore fondamentale come quello del packaging».

Secondo le stime della società cArtù porta anche un risparmio dell’81% nelle emissioni di Co2 rispetto ai prodotti in plastica e aiuta lo smaltimento una volta utilizzato perché, a differenza del polistirolo, è comprimibile. Grifal, però, ha iniziato a ridurre in modo deciso gli imballaggi tradizionali in plastica nel 2003 quando ha lanciato la tecnologia Mondaplen con le quali realizza bobine in polietilene espanso (un materiale riciclabile al 100%). Per l’azienda è stato un passaggio fondamentale: ha così reagito alla delocalizzazione dei principali clienti e ha valorizzato i risultati della ricerca e sviluppo interna per poi iniziare, dal 2010, anche a produrre macchine da ondulazione. Mondaplen si presenta in forma di lastra o bobina ed è costituito dall’accoppiamento di due o tre fogli di polietilene espanso o di altri materiali termosaldabili.

La versione aggiornata di questa tecnologia ha ottenuto l’estate scorsa il brevetto Usa che le ha permesso di distribuire anche le macchine brevettate che possono garantire la produzione di questa soluzione.

Cosimo Firenzani