Dalla bottega di Raffaello alle incisioni

Reggio Emilia

Anche Reggio Emilia si prepara a fare la sua parte nell’ambito delle celebrazioni di uno dei più grandi geni della pittura universale. “Raffaello e l’incisione europea dal Cinquecento all’Ottocento” è il titolo della mostra visitabile sino al 5 aprile alla Biblioteca Panizzi di Reggio, nel quinto centenario della morte. L’iniziativa rientra nel programma di Reggio per Emilia2020, complesso di eventi organizzati dal Comune in concomitanza con Parma capitale italiana della cultura. L’esposizione inizia dalla bottega di Raffaello, con una documentazione essenziale su Marcantonio Raimondi, il miglior incisore italiano del tempo, al quale il genio consegnava i suoi disegni o appositamente studiava disegni da tradurre in incisioni, e i suoi collaboratori. La rassegna presenta poi una scelta di incisioni del secondo Cinquecento, alcuni esempi di ritratti, la produzione delle grandi serie di stampe con i dipinti delle stanze e delle logge vaticane, le ricerche settecentesche sui disegni, qualche esempio dell’uso didattico delle opere di Raffaello per insegnare come si disegna un volto o si rende un’espressione. Conclude l’esposizione una panoramica sulle grandi Madonne nelle quali l’Ottocento, superato lo sconvolgimento della rivoluzione francese, ricercava quell’ideale di una classicità armoniosa e di una religiosità intima che era stato caratteristico della stagione ottimistica del Rinascimento italiano, si era incarnato in Raffaello ed era scomparso con lui, e ora riappariva come sogno e auspicio di un futuro in cui finalmente si realizzassero l’armonia tra l’uomo e la natura e tra la razionalità e il bene nella storia. Il progetto espositivo viene dopo un’altra importante iniziativa della Biblioteca Panizzi, che rendeva omaggio al genio di Leonardo, attraverso le opere del fisico reggiano Giambattista Venturi.

Lara Maria Ferrari