Mercoledì 24 Aprile 2024

Così si firmava Leonardo nei progetti

Mostra “Nero su Bianco” Nelle sale dell’Archivio di Stato a Milano un percorso tematico con la rara dedica

Un percorso tematico che mette in relazione più di 50 documenti dell’Archivio di Stato di Milano con i capolavori e la vita di Leonardo: è la mostra “Nero su bianco”, aperta all’archivio di Stato di Milano. I punti fondamentali sono articolati su quattro sale. Nella prima, dedicata a Leonardo e Milano, domina la grande mappa cittadina di Giovanni Filippini, del 1722, con evidenziati i luoghi legati alla memoria leonardiana, affiancata da una mappa digitale. In un altro spazio i documenti relativi alla Vergine delle rocce e all’Ultima Cena sono mostrati in una realtà aumentata, dove reale e virtuale si incontrano.

Del primo dipinto si può ammirare un disegno del 1486 per un’ancona simile a quella originale oggi scomparsa, a firma del suo stesso autore, lo scultore e intagliatore Giacomo del Maino, alla quale si riferisce il famoso contratto del 25 aprile 1483. Al dipinto si riferisce una lettera del collezionista Giacomo Melzi, databile intorno al 1785: in quell’anno a un collezionista inglese fu venduta la Vergine delle rocce che, precedentemente, non destò l’interesse dell’imperatore Giuseppe II, anche perché non si riteneva sicura l’autografia di Leonardo. Così, come dichiarato con rammarico, il dipinto dovette abbandonare l’Italia.

Nell’ultima sala è esposta la rarissima firma di Leonardo, scritta da sinistra verso destra, secondo la direzione delle grafie del mondo occidentale: si tratta di una lista allegata al contratto per la Vergine delle rocce. La mostra è l’occasione per una restituzione digitale di questo documento, effettuata da Culturanuova sulla base di indagini diagnostiche dell’Opificio delle Pietre Dure.

La mostra ha ottenuto il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci ed è inserita nel palinsesto Leonardo 500 del Comune di Milano.