Giovedì 18 Aprile 2024

L’onda lunga del cartone «Imballaggi senza plastica»

La Grifal di Bergamo e l’innovazione nel packaging industriale

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Sostituirsi alla plastica negli imballaggi, anche nei comparti dove storicamente non è presente. Un’impresa epica a colpi di cartone ondulato, come suggerisce il nome del prodotto dell’azienda: cArtù. Non siamo in Cornovaglia, ma a Cologno al Serio, alle porte di Bergamo. Terra che ha la manifattura familiare nel Dna.

La Grifal, azienda attiva nel mercato del packaging industriale dal 1969, progetta e produce imballaggi innovativi. Oggi la sede aziendale (uffici, produzione, laboratori e magazzini) si estende su una superficie di 30mila metri quadrati, di cui 15mila coperti. Dal 2017 l’azienda è presente in Germania con l’apertura di un polo produttivo a Bopfingen. L’impresa, quotata sul mercato Aim, ha appena presentato i risultati preliminari del 2019. Un anno che ha visto la firma dell’accordo di collaborazione con la multinazionale belga Abriso, gruppo che opera nei settori dell’isolamento, del packaging e dei materiali per imballaggio con circa 1.600 dipendenti e una ventina di stabilimenti in 11 paesi europei e raggiunge un fatturato di oltre 200 milioni di euro.

I risultati di Grifal appena presentati, comunque, fanno ben sperare anche per il 2020: «Il 2019 è stato un anno molto positivo per noi sia in termini di produzione, dove abbiamo avuto un incremento dell’11% raggiungendo i 21,8 milioni di euro, sia in termini di Ebitda che si attesta a 2,5 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto al 2018 – spiega Fabio Gritti, presidente e Ceo di Grifal –. Siamo molto soddisfatti di questi risultati perché attestano una volta di più che svolgendo il proprio lavoro con passione, fondandolo su valori etici, sostenibili e virtuosi si pongono le basi per raggiungere il successo». La Grifal, tra l’altro, ha appena ottenuto la certificazione Fsc dalla Forest Stewardship Council, un’organizzazione non governativa e senza scopo di lucro e i certificati Fsc possono essere rilasciati esclusivamente da enti di certificazione indipendenti. Che cosa vuol dire? Garantisce la provenienza della carta utilizzata da Grifal per i propri prodotti da foreste gestite in modo sostenibile e responsabile. Il business di Grifal è il cartone ondulato, uno dei materiali da imballaggio più sostenibili e un buon esempio di economia circolare. In Italia, infatti, circa l’80% della sua materia prima proviene dal macero ed a fine vita gli imballaggi in cartone sono riciclabili all’80%.

In questo scenario, le onde di cArtù arrivano ai 20 millimetri e consentono da un lato un effetto ammortizzante e dall’altro un peso (circa 250 grammi al metro quadrato) che può essere anche inferiore del 50%, rispetto al normale cartone ondulato. «Con questa importante certificazione, abbiamo deciso di chiudere il cerchio, scegliendo di utilizzare esclusivamente carta proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e responsabile – spiega Giulia Gritti, direttore marketing di Grifal – Alla base di questa decisione c’è la volontà di preservare uno dei più importanti patrimoni a nostra disposizione e che troppo spesso diamo per scontato: quello forestale. Progettando e realizzando prodotti ecosostenibili, vogliamo che ogni aspetto della nostra produzione rispecchi il nostro posizionamento e quindi abbiamo deciso di avvalerci della fornitura da filiere virtuose che garantiscano la salvaguardia delle foreste». La strategia di Grifal, più in generale, ha l’obiettivo di affermare cArtù come nuovo standard di imballaggio eco-compatibile grazie alla realizzazione di una rete internazionale di distributori autorizzati e di siti di produzione realizzati in partnership.