Venerdì 19 Aprile 2024

Tatras fa dialogare eleganza classica e design moderno

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di Eva Desiderio

Le origini sono giapponesi ma l’impronta del brand per la produzione è tutta italiana. Parliamo di Tatras il brand di piumini luxury per uomo e donna fondato in Giappone nel 2006 da Masanaka Sakao, con la missione di realizzare capi di alta qualità che uniscono la ricerca e la cura dei materiali a un design innovativo. Originali già dal nome del brand, ’Tatras’, che deriva dalla catena dei monti Tatra, dove vengono prodotti i piumini, al confine tra Polonia e Slovacchia. Le tre croci del logo invece ne simboleggiano la filosofia: eleganza , praticità ed esclusività.

Ogni capo viene disegnato in Italia da un team di designers italo-giapponesi e viene realizzato in Europa, con tessuti esclusivi selezionati tra il top delle migliori realtà produttive di tessuti giapponesi ed italiane. Anche l’interno del prodotto è proiettato verso l’eccellenza. Infatti non tutte le piume sono uguali. Piuma e fiocco, pur vantando qualità tecniche simili (sono soffici, impermeabili, termoisolanti e con alto potere gonfiante per natura), hanno tuttavia caratteristiche molto diverse. È per questo che ogni modello è composto da un 10% di piuma d’oca (composto da uno stelo centrale dal quale partono numerosi filamenti) che garantisce elasticità e forma al prodotto; mentre il restante 90% è composto dal fiocco (più prezioso, piccolo e morbido grazie al fatto che non possiede uno stelo centrale) che conferisce leggerezza, volume e calore ad ogni singolo capo.

Tutti i capi Tatras hanno la certificazione Rds che certifica i prodotti che contengono piume e piumino da allevamenti certificati. Da oggi il marchio è a Pitti Uomo 102 per presentare la nuova collezione per l’estate 2023 che già dalle linee ha una impronta essenziale e un po’ minimal. Dell’identità del marchio e dei più recenti sviluppi parliamo con il marketing manager, Angelo D’Arcangelo.

Tatras ha una matrice giapponese fin dalla sua fondazione. Cosa è rimasto di questo heritage? Quali sono i valori costanti e gli incontri con lo stile italiano nel team stilistico?

"Il Dna di Tatras è indiscutibilmente nipponico ed è sempre stato conservato negli anni, cercando dove possibile di arricchirlo con codici più europei e internazionali. E’ sicuramente difficile far coincidere le due visioni, ma lavorando ormai da più di 10 anni team Europa e team Giappone fianco a fianco, cerchiamo sempre di trasformare questa difficoltà come opportunità. Una sfida per far crescere il brand".

Perché partecipate a Pitti Uomo e da quanto tempo? Qual è il valore vero di una fiera internazionale come questa?

"Tatras è presente al Pitti Uomo sin dagli inizi, più di 10 anni ormai. Ad essere onesti, sicuramente per il periodo contingente, l’ultima edizione di Pitti Uomo di gennaio è stata fortemente condizionata da timori e abbiamo notato molte meno presenze, dovute indubbiamente anche alla mancanza dei buyer internazionali. Crediamo che, con l’alleggerirsi della situazione pandemica, il Pitti tornerà ad essere la fiera di riferimento del settore per la moda maschile".

Come sta andando il business dopo la pandemia?

"Abbiamo registrato delle difficoltà su tutti i mercati, anche se il valore dell’ordinato è rimasto comunque stabile, con dei dati molto simili a quelli pre-pandemici. Sicuramente Giappone e Italia sono i mercati principali, a cui si è aggiunta la Corea. L’obiettivo è lo sviluppo del mercato Usa, dove abbiamo recentemente aperto una società".

Voi realizzate piumini e la stagione principe è l’inverno ma quali sono le novità di questa collezione per l’estate 2023? Come affrontate il tema della sostenibilità anche sociale oltre che dei materiali?

"Per quanto riguarda le proposte per la prossima stagione estiva restiamo fedeli alla semplicità di linee che ci contraddistingue da sempre, con un approccio molto materico del prodotto. Portiamo l’attenzione per i dettagli verso capi funzionali e pensati per l’uso quotidiano, dove la funzionalità incontra la ricercatezza pur strizzando l’occhio alle ultime tendenze. Cerchiamo di lavorare e sviluppare tessuti molto particolari e ricercati, che si accompagnano ai nostri soliti tessuti delle eccellenze del Made in Italy e del Made in Japan. Come nel nostro Dna siamo abituati a creare capi durevoli nel tempo e anche nel processo produttivo ordiniamo tessuti e accessori in maniera oculata, senza sprechi".