Giovedì 18 Aprile 2024

Natura e qualità fonti d’ispirazione di Campomaggi

di Eva Desiderio

Un marchio completamente Made in Italy, sostenibile fin dalla fondazione nel 1983, attento alla Natura e capace di regalare ai propri dipendenti dei ’pensieri felici’, come quelli intorno al ’Pollaio’ negli orti aziendali dove ogni sera vengono raccolte le uova che ognuno di loro può portare a casa. Un modo diverso di stare vicini, in accordo con le bellezze del verde e degli animali, nato dalla visione umana e sociale di Marco Campomaggi che ha il proprio headquarter a Teodorano di Romagna (in provincia di Forlì-Cesena) ed è molto attaccato a radici e territorio.

"Amo la natura – afferma l’imprenditore che ha iniziato in quegli anni Ottanta in cui tutto sembrava (e poi è stato possibile) le linee uomo e donna di Campomaggi e che lavora con la moglie Caterina Lucchi anche lei designer di borse femminili – e penso che oggi si debba puntare a una moda che aiuti l’uomo a essere più vicino a se stesso. Da sempre – illustra – sono un sostenitore della longevità di un prodotto, di borse che si conservano e si usano per affezione d’uso, che migliorano invecchiando perché in pelle conciata al vegetale, e penso che questo atteggiamento stia tornando di moda sempre di più, specie tra le giovani generazioni".

Marco Campomaggi è sicuro che "tornerà di moda la verità che sta nel prodotto vero, quello che dura nel tempo" e lui ha sempre creduto in questa filosofia produttiva e ora i trend gli danno ragione. Perché se il business brucia velocemente i marchi, nel suo caso c’è una profonda cultura di prodotto, si parla molto di emozioni, di sentimenti di benessere positivi. E tutto il merito va – oltre al designer-imprenditore Marco Campomaggi – alle sue maestranze che sono 140 interne e 350 nell’indotto (a seconda delle fasi di lavorazione delle collezioni) tutto a una distanza dall’azienda di massimo 140 chilometri.

"Perché – riprende Campomaggi – le mani di chi lavora da noi sono collegate al cuore, e i risultati si vedono! I miei dipendenti si impegnano con passione, come fossero dei restauratori di capolavori". Oggi dopo anni di fiere e di presentazioni come Pitti Uomo, White Milano e Mipel, l’azienda romagnola ha scelto di presentare le collezioni come questa per l’autunno-inverno 2023-2024 solo nel suo showroom milanese, con gli agenti che curano il mercato italiano e anche quello internazionale.

"Durante la pandemia – dice l’imprenditore romagnolo – l’azienda Campomaggi si è molto informatizzata e questo ci aiuta anche nelle vendite. La nostra è una scelta strategica. Nel 2022 il nostro fatturato è stato di 23 milioni di euro, pari ai livelli preCovid e questo ci dà fiducia – chiude Campomaggi – anche perché pensiamo che la strada giusta sia quella di lavorare sulla qualità e non sulla quantità".