Giovedì 25 Aprile 2024

Stefano Ricci, gran tour nell'eleganza

L’incanto di materie prime ’divine’, lo stupore di modelli classici ma contemporanei, i segreti di lavorazioni certosine ancora tutte a mano

Pollini

Pollini

E’ il mondo di Stefano Ricci, marchio dell’eccellenza assoluta, creatore di una moda che ha traghettato l’uomo moderno nel mondo di lusso ed esclusività del vero Made in Italy. Con una coerenza che da quasi cinquant’anni non conosce sosta e che l’imprenditore e stilista fiorentino ha saputo trasmettere come nessuno ai figli, Niccolò (che è amministratore delegato dell’azienda di famiglia) e Filippo che ne è il direttore creativo. Con loro ago della bilancia dei successi imprenditoriali della maison c’è Claudia, moglie e madre, da sempre braccio destro di Stefano Ricci per ogni produzione.

Per l’inverno 2022 ecco una collezione, in stand al Pitti Uomo 101, dove la vista e il tatto contraddistinguono abiti e capispalla con l’ammirazione e il rispetto estetico che si deve all’oggetto unico, spesso irripetibile perché fatto a mano e dunque pervaso di elegante spontaneità. Parole che ricorrono da sempre nell’alfabeto di stile di Stefano Ricci che unisce alla perfetta sartorialità dei capi, abiti spesso spezzati e capispalla duttili, la maestria e la preziosità che contraddistinguono il brand fin dalla sua fondazione.

Un guardaroba trasversale alle generazioni e per questo ancor più internazionale, funzionale al viaggio di lavoro e al tempo libero, attento alla sostenibilità di ogni processo produttivo dalle materie prime nobilissime, alla costruzione degli abiti spesso ancora tutta a mano da maestri sartori, al design innovativo attento a ogni dettaglio che identifica il brand fiorentino. Senza escludere la sostenibilità sociale pilastro della salvezza del Pianeta. Sono le lavorazioni double face il must della collezione per il prossimo inverno che gioca su leggerezza e praticità, col divertimento e l’utilità di possedere un cappotto di cashmere dall’anima doppia della moda, da un lato marrone sottobosco e dall’altra grigio nuvola. Cashmere stellare e perfino pellicce di zibellino, per non parlare della vicuna e del visone rasato. Non manca la sahariana d’inverno, il gilet doppiopetto di maglia blu che si può indossare anche sotto lo smoking in raso operato dell’Antico Setificio Fiorentino, il cappotto blu notte con collo sciallato di visone e il tuxedo sempre dell’Antico Setificio Fiorentino con i disegni di grottesche rinascimentali come in un affresco tra nero e bordò. Ancora una volta Stefano Ricci ha scelto Mantova come nuova tappa del suo Gran Tour tra le meraviglie italiane ed è qui che a dicembre ha presentato coi figli e la moglie Claudia la nuova collezione, con video e lookbook eleganti, proprio nella città dei Gonzaga.

A Mantova si è ammirata la collezione e si è parlato dei nuovi progetti. La maison che ha il suo quartier generale nel comune di Fiesole ha ripreso a correre su tutti i mercati. Successi crescenti in America. "Facciamo poche cose e facciamole bene – racconta Stefano Ricci – e l’augurio più grande che mi sento di fare al nostro Paese è che conservi la manifattura e il vero Made in Italy". Il viaggio nel bello, ideato come sempre da Filippo Ricci col suo staff di creativi ha toccato Palazzo Ducale e il Teatro del Bibiena. "C’è voglia di tornare a vestire in modo elegante", spiega Filippo Ricci.

Soddisfatto anche il fratello e ad del brand Niccolò. "Da luglio – afferma – la moda ha ricominciato a muoversi e negli ultimi tre mesi c’è stato un exploit delle vendite. Nel 2022 la nostra azienda, che realizza all’estero il 95% del fatturato, aprirà negozi monomarca a Odessa, in Ucraina; ad Ashgabat in Turkmenistan; a Bishkek in Kirghizistan; a Kuala Lumpur in Malesia; a Bangkok in Thailandia. La Cina è il nostro primo mercato col 25%, poi l’Europa col 22%, il Nord America col 20%, Russia e ex repubbliche sovietiche col 19%, Far East col 9% e Medio Oriente col 4%". Nei primi nove mesi 2021 la maison ha messo a segno una crescita del 64% che proietta il fatturato 2021 a 120 milioni di euro. "Nel 2022 saliremo a 150 milioni, tornando ai livelli pre-Covid", conferma Niccolò Ricci.