Martedì 16 Aprile 2024

L'ad del New York Times: "Così il digitale ci darà più profitti della carta"

Mark Thompson, al vertice di uno dei quotidiani internazionali presenti a La Bagnaia, spiega le strategie della sua testata

Mark Thompson con Paolo Giacomin (Fotocronache Germogli)

GERMOGLI PH: 25 MAGGIO 2018 SIENA LA BAGNAIA CRESCERE TRA LE RIGHE OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI MARK THOMPSON © FOTOCRONACHE GERMOGLI.

La Bagnaia (Siena), 25 maggio 2018 - "Nessuno si aspetta che un bel paio di scarpe sia gratis. Così come nessuno può aspettarsi che il giornalismo sia gratis". Così Mark Thompson, presidente e amministratore delegato del New York Times, parlando della politica del suo giornale dal 2011 a questa parte. Thompson è stato intervistato sul palco de La Bagnaia da Paolo Giacomin, direttore di Quotidiano Nazionale, Quotidiano.net e Resto del Carlino. 

"Dal 2011 abbiamo introdotto il modello a pagamento - dice Thompson - e i nostri ricavi sono sensibilmente  aumentati così come gli abbonati. Che quest'anno toccheranno i quattro milioni". Thompson spiega come il giornale di carta e quello digitale vadano a braccetto. "I ricavi al momento sono per il 62% sulla carta e per la restante percentuale sul digitale, ma contiamo di avere più ricavi dal digitale rispetto alla carta fra tre quattro anni".

Mettere il giornale digitale a pagamento è stata una scelta coraggiosa: per attuarla il Nyt ha cercato di rendere il giornale qualcosa che i lettori volevano vedere quotidianamente.

Ma è esportabile anche in Europa questo modello? "Tutti ci dicevano che il nostro sistema di abbonamenti non avrebbe funzionato - dice Thompson - e adesso eccoci qua a raccogliere i successi. Quello che gli editori dovrebbero fare è provare, magari anche a loro diranno che il modello non è sostenibile come a noi, ma magari riusciranno nell'impresa, così come è riuscita a noi". La chiave è anche fare squadra: "Se possiamo essere orgogliosi del nostro giornalismo sarà più facile venderlo", spiega ancora l'ad.