Mercoledì 24 Aprile 2024

I direttori delle testate Usa: "Investire nella qualità è l'antidoto alle fake news"

Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, ha moderato il dibattito sul palco de La Bagnaia

Dean Baquet (direttore del New York Times)

Dean Baquet (direttore del New York Times)

La Bagnaia (Siena), 25 maggio 2018 - La qualità contro le fake news. L'alto standard dei giornalisti, delle inchieste e delle notizie contro le false notizie che circolano in Rete e inquinano il panorama soprattutto politico.

Sul palco della Bagnaia uno dei momenti più alti è il confronto tra i direttori dei maggiori giornali Usa: Gerard Baker per il Wall Street Journal, Dean Baquet per il New York Times e Martin Baron per il Washington Post. A moderare il dibattito, Maurizio Molinari, direttore de La Stampa. 

"La questione - dice Baron - è quella di capire che la verità esiste. Noi abbiamo valori tradizionali, valori che teniamo come priorità sin da quando è stato fondato il giornale". L'avvento della Rete, dei social network, di modi sempre più tecnologici per dare e ricevere notizie non ha insomma scalfito il credo dei giornali Usa: dire la verità ai lettori, approfondire, non scendere a compromessi.

"Crediamo che esista la verità oggettiva e vogliamo darla - dice Gerard Baker -. Abbiamo è vero responsabilità anche nel coinvolgere i lettori, ma per noi è primaria l'affidabilità. La libera stampa deve essere capace di interrogare i governi. Dobbiamo raccontare ciò che non va, raccontare le truffe". Quello che i media americani perseguono è poi mettere il lettore al centro: "Dipendiamo molto di più dai lettori. Un tempo la pubblicità era uno dei nostri pensieri principali, i ricavi arrivavano da lì e ci eravamo allontanati dai lettori. Dobbiamo tenerci stretti i valori e correre il rischio di innovare al massimo". 

Si parla anche dei profitti e di come oggi i giornali possano guadagnare. "E' importante puntare sugli abbonamenti - dice Martin Baron - Limitiamo le storie e gli articoli che i lettori possono vedere su internet mettendone sempre di più a pagamento. I lettori sono disposti a pagare. Per questo quello passato è stato il primo anno di profitti dopo dieci anni. Profitti che abbiamo reinvestito per aumentare la qualità".

"Molti giornali negli Usa hanno tagliato e tagliato - dice Dean Baquet - E quando hanno deciso di far pagare i lettori ormai non avevano più qualità al loro interno". 

La conseguenza di tutto questo è che i giornali diventano negli Usa sempre più community. Non semplici quotidiani di carta o siti, ma luoghi in cui i lettori possono ritrovare i valori in cui si riconoscono. L'antidoto più potente alle fake news. Ai direttori Usa non piace questo termine, anche se tutti ormai lo usano ed è universalmente conosciuto. "Credo - dice Martin Baron - che le fake news siano una minaccia. Si può dissentire sulle politiche da adottare, ma non su certi valori fondanti e comuni. Questo purtroppo accade oggi ed è preoccupante".