Martedì 23 Aprile 2024

Andrea Riffeser Monti: "I quotidiani ancora al primo posto del sistema informazione"

"Crescere tra le righe", l'intervento dell'amministratore delegato di Poligrafici Editoriale

Andrea Riffeser Monti, ad di Poligrafici Editoriale (Fotocronache Germogli)

Andrea Riffeser Monti, ad di Poligrafici Editoriale (Fotocronache Germogli)

La Bagnaia (Siena), 26 maggio 2018 - "I quotidiani sono ancora al primo posto. Dobbiamo valorizzare il nostro lavoro". Così Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato di Poligrafici Editoriale, che edita Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno e Il Telegrafo. Riffeser Monti ha parlato sul palco di 'Crescere tra le righe' durante la tavola rotonda dal titolo 'Il difficile mestiere dell'editore - Il caso italiano' insieme a Maurizio Costa, presidente Fieg, e Franco Moscetti, ad del Sole 24 Ore.

"I giornali sono molto più letti dai giovani a casa, a scuola e nei bar. I quotidiani a pagamento sono molto più valorizzati, mentre quelli gratuiti sono crollati perché non hanno credibilità". Riffeser Monti si è soffermato sul ruolo dei giornali, "che sono come una cerniera lampo che l'editore chiude: da una parte ci sono le istituzioni, dall'altra le persone che spesso le istituzioni stesse non ascoltano".

Grazie al loro ruolo, i quotidiani "hanno risolto problemi enormi - prosegue Andrea Riffeser Monti - Penso al terremoto o alla ristrutturazione dei monumenti. A Bologna abbiamo promosso una sottoscrizione per il restauro della fontana del Nettuno, restauro che i cittadini attendevano da vent'anni. Abbiamo raccolto 700mila euro". 

Quanto a giornalisti, collaboratori e inviati, "questi sono la spina dorsale della libertà di stampa", dice Riffeser Monti. Quanto alla credibilità di un giornale, "per avvicinare le nuove generazioni servono correttezza professionale e imparzialità. Abbiamo creato, durante l'ultima campagna elettorale, una pagina divisa in parti uguali, per dare a tutte le forze politiche lo stesso spazio. In modo che nessuno ci avrebbe potuto accusare di parzialità". Correttezza professionale e imparzialità "che sono un valore fondamentale contro le fake news". 

Francesco Marinari