Al polso nei “secoli dei secoli”

Uno dei valori aggiunti del villaggio globale nel quale viviamo – oltre a poter ordinare comodamente qualcosa dall’altra parte del mondo sul monitor del computer e vedercelo recapitare a casa nel giro di poche ore – è di sicuro la reputazione, sia personale e sia aziendale. È così per l’uomo, tant’è che è addirittura nata la figura del consulente della reputazione digitale. Ed è così, a maggior ragione, per il business, con classifiche apposite come quella dell’autorevole “Global RepTrak”, che valuta annualmente le aziende più rinomate al mondo, attraverso i rigidi parametri del Reputation Institut. E dove Rolex, azienda simbolo dell’alta orologeria mondiale, anche nel 2018 è risultata in prima posizione, sbaragliando una top ten di brand globali del calibro di Lego, Google, Canon, Walt Disney, Sony, Adidas, Bosch, Bmw e Microsoft (questa è appunto la lista dei primi dieci).

Chiaramente la buona reputazione – in ambito aziendale – si conquista anche grazie ai meriti dei propri prodotti e alla loro riconoscibilità. In questo senso il marchio coronato conta su modelli leggendari come Daytona, Datejust, Gmt-Master, Submariner, eccetera. Che sono stati capaci di superare in bellezza il corso dei decenni e, dettaglio non di poco conto, mettere d’accordo i gusti diversi degli appassionati di ogni angolo del mondo. Oltre a quelli di Rolex, i modelli iconici sono tanti: Altiplano, Carrera, El Primero, Laureato, Nautilus, Portoghese, Reverso, Royal Oak, Santos, Speedmaster (eccone elencati una decina in ordine alfabetico). Tutte vere e proprie icone al polso di generazioni di appassionati.