
L’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con Disabilità (OND), è uno dei principali attori della Riforma. Tra i suoi compiti...
L’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con Disabilità (OND), è uno dei principali attori della Riforma. Tra i suoi compiti infatti, "definire il piano di azione triennale per il sostegno delle persone con disabilità – spiega Serafino Corti, coordinatore del CTS dell’OND – che prevede sette azioni specifiche la cui finalità è migliorare e rendere effettiva la possibilità che le persone con disabilità possano vivere pienamente. Tra queste, spicca il Progetto di Vita, in cui si identificano azioni precise per rendere ancora più efficace e operativo quello che la norma prevede e definisce".
Oltre a superare le rigidità burocratiche, la riforma "è innovativa sotto tanti punti di vista. A partire dalla valutazione multidimensionale e dal Progetto di Vita, due elementi che rendono lampante quanto la persona con disabilità sia la protagonista. Un protagonismo che è attivo. Tutto nasce da quello che la norma definisce identificazione degli obiettivi, ovvero va costruito partendo dalle preferenze, dalle aspettative e dai desideri della persona".
Ma non solo. "La norma – prosegue Corti – non è un libro dei sogni in cui si parla solo di aspettative e preferenze, ma una progettazione esistenziale che parte dalla realtà valutando anche le caratteristiche della persona, i bisogni e il contesto in cui vive. Allea quindi quattro anime – i desideri della persona, le sue caratteristiche, i suoi bisogni e il contesto – per costruire una rete dei sostegni efficace". Un altro elemento caratterizzante è il Referente dell’attuazione del progetto.
"Un sistema così articolato di analisi determina una progettazione complessa, con sostegni sanitari, sociosanitari, sociali, azioni di volontariato. Per evitare di disperdere tutta questa ricchezza è necessario che ci sia una figura che coordini i sostegni e verifichi che il progetto possa essere realizzato", puntualizza Corti.
L’ultima particolarità è il Budget di progetto. "È fondamentale avere delle risorse che siano allineate ai sostegni e diano forza ed energia - sottolinea Corti - . Il Budget di progetto, è un piano di spesa che ricompone la gamma delle misure e delle risorse disponibili (economiche, umane, materiali, professionali e di volontariato) necessarie per la realizzazione del progetto esistenziale della persona con disabilità. Da sottolineare che è interoperabile, ovvero fa sì che tutte le realtà dialoghino tra loro e condividano le risorse".
La nuova normativa prevede percorsi di formazione e una fase di sperimentazione "che è stata estesa (estensione che si concretizzerà dal 30 settembre, ndr) da nove a venti province - dichiara Corti - . Questo permetterà di verificarne l’impatto, di lavorare fisicamente con i nuovi strumenti, di formare gli operatori e, soprattutto, di capire quali meccanismi modificare o migliorare prima di applicarli in tutt’Italia da gennaio 2027".
Marina Santin