
ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) sono due...
ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) sono due organizzazioni, nate da una collaborazione tra ANMIL, UNMS, UIC, ENS e ANGLAT, che si occupano di tutelare i diritti delle persone con disabilità. Entrambe rappresentano e tutelano i diritti dei cittadini con disabilità, collaborando con le istituzioni per l’attuazione delle leggi e dei principi costituzionali che riguardano la previdenza, l’assistenza e la protezione delle persone con disabilità tutelando le pari opportunità e la qualità della loro vita. Parliamo della riforma insieme a Nazaro Pagano, presidente nazionale ANMIC-FAND.
Qual è la vostra valutazione generale sulla nuova riforma della disabilità?
"E’ ancora prematuro esprimere un giudizio. Nel complesso è una legge importante, che presenta elementi innovativi positivi. Dobbiamo però capire, attraverso la sperimentazione, come la riforma impatterà sui cittadini con disabilità e sulle loro famiglie. Monitoreremo con attenzione le varie fasi della sperimentazione".
Qual è stato il ruolo dell’associazione nell’elaborazione della riforma?
"L’Anmic ha sempre partecipato ai processi valutativi dell’invalidità - disabilità - handicap perché presente all’interno delle commissioni accertative della disabilità con i propri medici sanitari, parte integrante delle commissioni di valutazione. Abbiamo piena consapevolezza del sistema e stiamo lavorando per apportare le opportune modifiche per adeguare anche questa fase della sperimentazione. La riforma che si vuole attuare, vuole realizzare un nuovo modello valutativo ed in particolare si vuole realizzare un modello che si basa su criteri medico legali e bio-psico-sociale. Un grande passo avanti per giungere poi ad una valutazione multidimensionale, al fine di un compiuto progetto personalizzato ed individualizzato per una vita indipendente ed autonoma".
Avete attivato sportelli o servizi specifici per aiutare le persone a orientarsi nelle nuove procedure?
"La rete associativa Anmic è presente su tutto il territorio nazionale attraverso le 104 articolazioni provinciali, 19 articolazioni regionali e 423 punti di accesso. In tutti questi punti, i nostri operatori sono in grado di offrire l’opportuno sostegno e supporto per meglio affrontare le introdotte novità in materia di riforma o di ogni altra richiesta. La nostra rete è in grado di garantire assistenza legale, medico-legale, amministrativa alle persone con disabilità ed alle loro famiglie".
In che modo la riforma influisce sui percorsi di inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità? Avete suggerimenti per migliorare la riforma?
"Stiamo monitorando la sperimentazione, è necessario aspettare ancora qualche mese per poter esprimere un giudizio compiuto. La maggiore criticità è il certificato medico introduttivo, e su questo è necessario lavorare. Chiediamo anche che siano introdotte le nuove tabelle di valutazione. E’ indispensabile accompagnare il passaggio dalla fase sperimentale all’attuazione della norma su tutto il territorio nazionale per essere pronti per il 1 gennaio 2027. Laddove dovesse rendersi necessario, si dovrà intervenire con provvedimenti correttivi per una piena e compiuta applicazione della legge".
G.P.