Venerdì 23 Maggio 2025
MARINA SANTIN BATTIALA
La nuova inclusione

"Flessibilità dei servizi. Si evitano dispersioni"

Con la Riforma della disabilità, il Progetto di Vita cambia significativamente. "Nel nostro ordinamento ci sono già state esperienze di...

Con la Riforma della disabilità, il Progetto di Vita cambia significativamente. "Nel nostro ordinamento ci sono già state esperienze di...

Con la Riforma della disabilità, il Progetto di Vita cambia significativamente. "Nel nostro ordinamento ci sono già state esperienze di...

Con la Riforma della disabilità, il Progetto di Vita cambia significativamente. "Nel nostro ordinamento ci sono già state esperienze di progettazioni individuali per le persone con disabilità – spiega Paolo Bandiera, coordinatore del gruppo Progetto di Vita dell’OND –, ma ora, attraverso i Progetti di Vita, il presupposto di qualsiasi intervento sono i desideri e le aspettative della persona. I servizi vengono rimodulati e coordinati con grande flessibilità evitando dispersioni e riconciliando interventi che vivevano separatamente. Non sono quindi, una sommatoria di pezzi, ma una vera rilettura e riscrittura con un approccio che si adatta alla persona e non viceversa".

Il Progetto di Vita possiede "tre caratteristiche – dichiara ancora Bandiera –. Deve essere individuale, non un pacchetto standard, ma costruito per la persona in quel momento e in quel luogo; partecipato, la norma recita che ’la persona con disabilità è titolare del progetto di vita ed esercita in qualsiasi fase le proprie prerogative’, compresa una rimodulazione o un aggiustamento del progetto; e personalizzato, non un adattamento di quello che si ha a disposizione, ma ciò che è importante per la persona".

"Altri due principi importanti – prosegue – sono la non discriminazione, anche indiretta, garantendo in ogni azione inclusione, equità e parità di diritti, e l’accessibilità cioè consentire in tutto il processo l’esercizio della titolarità".

Attualmente, il Progetto di Vita viene testato in nove province, "attraverso la sperimentazione della nuova valutazione di base su tre condizioni (diabete, disturbi dell’aspetto fisico e sclerosi multipla) e offrendo alle persone che hanno già il riconoscimento di legge 104 della vecchia normativa o di condizione di disabilità derivata dalla nuova valutazione di base, la possibilità di richiedere la predisposizione e attuazione di un Progetto di Vita e del Budget di progetto. E questo, a prescindere dall’età, dall’intensità di sostegno o dall’essere o meno sottoposti a istituti di protezione giuridica. La norma – illustra il coordinatore del gruppo Progetto di Vita dell’OND – prevede infatti che il Progetto di Vita diventi il paradigma della presa in carico e dell’esercizio del diritto della persona di realizzare pienamente il suo potenziale. In definitiva, non un approccio di assistenza, ma di potenziamento della persona".

I prossimi passi, già pianificati e derivanti dalla norma stessa, prevedono "una serie di provvedimenti applicativi, l’adozione da parte delle regioni di atti organizzativi, in particolare in relazione alla valutazione multidisciplinare, e l’ampliamento della sperimentazione a partire da settembre. Verrà estesa a undici nuove province e verranno aggiunte altre condizioni per la valutazione di base tra cui l’artrite reumatoide, la BPCO e le patologie oncologiche e cardiologiche", conclude Bandiera.

Marina Santin