Lunedì 19 Maggio 2025

Adesso il percorso è personalizzato

In queste pagine diamo spazio – e soprattutto voce – a rappresentanti di importanti associazoni nazionali che ci forniscono il...

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In queste pagine diamo spazio – e soprattutto voce – a rappresentanti di importanti associazoni nazionali che ci forniscono il...

In queste pagine diamo spazio – e soprattutto voce – a rappresentanti di importanti associazoni nazionali che ci forniscono il loro punto di vista sulla riforma, la cui fase sperimentale è partita in nove province italiane dal 1° gennaio 2025. E proprio in merito alla riforma voluta dal ministro Alessandra Locatelli, il decreto legislativo n. 62/2024 introduce due procedimenti distinti, ma complementari: la valutazione di base e la valutazione multidimensionale.

Partiamo dalla valutazione di base: se prima della riforma occorreva inviare un certificato medico introduttivo e poi fare anche una domanda amministrativa, ecco che adesso è sufficiente solo il certificato medico introduttivo. Novità anche per la visita: prima constava di due fasi, davanti alla Commissione Asl-Inps e poi la verifica da parte dell’Inps. Adesso basta una sola visita davanti alla Commissione Inps.

E le novità non mancano nemmeno per quanto riguarda i certificati: prima infatti venivano rilasciati certificati diversi (Invalidità civile; sordità; cecità civile; sordocecità; ’stato di handicap’ ai sensi della legge n. 104/1992; disabilità ai fini lavorativi; disabilità ai fini scolastici). Ora invece c’è un unico certificato che riunisce tutte le informazioni, compresa la non autosufficienza. Una piccola, ma importante ’rivoluzione’ riguarda anche le tempistiche: prima i certificati potevano avere una scadenza, quindi servivano visite di revisione. Ora invece il certificato è valido per sempre, salvo rari casi di revisione.

Non solo: prima l’attesa variava dai 90 ai 120 giorni, mentre ora sono previsti 90 giorni per tutti, ridotti a 15 giorni per malati oncologici e 30 per i minori, con una riduzione quindi dei precedenti 90/120 giorni. Infine, mentre prima, dopo la certificazione, bisognava presentare un’altra domanda per la valutazione multidimensionale, ora la Commissione può avviare automaticamente la valutazione multidimensionale, senza nuova domanda.

E passiamo alla valutazione multidimensionale e progetto di vita. Mentre prima il progetto di vita integrava i vari piani (scuola, assistenza, riabilitazione), ora è un percorso personalizzato che coordina tutte le esigenze della persona (abitazione, lavoro, relazioni). Prima potevano richiederlo solo le persone con certificazione della Legge 104, mentre adesso possono richiederlo anche coloro con la nuova certificazione di disabilità. Prima la valutazione considerava solo aspetti sociali e sanitari, spesso separati, mentre ora si parte dai desideri e bisogni della persona, creando soluzioni anche nuove e su misura.

Mentre prima il progetto era deciso ’per’ la persona dalle autorità, ora la persona partecipa attivamente alle decisioni. Prima non c’era un tempo massimo per definire il progetto di vita, mentre ora deve essere fatto entro 90 giorni. Prima non era chiaro a chi rivolgersi per richiedere il progetto, adesso invece si fa domanda agli Ambiti Territoriali Sociali o, se non presenti, alla Regione. E se prima della riforma la domanda si presentava all’ente competente, adesso può essere presentata anche al Comune o ad altri punti indicati dalla Regione. Infine, prima non era previsto alcun avviso specifico durante la valutazione di base, mentre adesso l’Inps avvisa la persona che può richiedere il progetto di vita e può inoltrare subito la domanda.

Cristiano Consorti