Giovedì 18 Aprile 2024

Zio Dovi va di fretta con licenza di stupire

Dopo il rientro a metà della stagione passata, stavolta Andrea è al via dall’inizio con la Yamaha privata che può crescere molto

di Riccardo Galli

Nonno Dovi c’è. Dai, diciamo pure zio Dovizioso che forse fotografa meglio l’anagrafica del pilota accostata a quella dei ragazzini (terribili e vincenti) che dopo Mir (2020) e Quartararo (2021) vogliono continuare la striscia di successi e Mondiali formato giovani. Anzi, giovanissimi.

Poi, appunto, in mezzo a loro ecco il sorriso, la concentrazione, il metodo e, perché no, le ambizioni di Andrea Dovizioso che in una sorta di staffetta di esperienza e ricordi, è tornato a riprendersi la scena principale proprio nell’anno in cui da quella scena è uscito l’altro zio della MotoGp, Valentino Rossi.

La scommessa di Dovi è una delle storie belle di questa stagione che inizia. Lui, dopo l’anno sabbatico (per la verità poi quasi dimezzato), dopo l’addio non proprio sereno alla Ducati, dopo il ’riscaldamento’ di fine 2021 in sella alla Yamaha rimasta libera nel team Petronas accanto a Rossi, ha deciso che nel 2022 era di nuovo l’ora di rituffarsi nella bagarre e in un attimo si è trasformato nella punta di diamante del nuovissimo team Yamaha, quello marchiato WithU, che nello zio della MotoGp crede eccome.

Ci sono i due ragazzi della squadra factory, in Yamaha, ovvero Quartararo e Morbidelli, e c’è poi Dovizioso che in WirthU ha trovato lo stimolo migliore ovvero un mix di progetti e traguardi da tagliare e che a fine 2022 potrebbero trasformarsi in un qualcosa di ancora più ambizioso.

Dovi sa bene che non sarà un Mondiale facile. Sa che la concorrenza dei suoi... nipotini (tornando al concetto di zio) non gli concederà sconti o rispetto di ruoli che non possono far parte delle battaglie del motomondiale. Ma è proprio su quelle battaglie che l’orgoglio di Dovizioso è scattato, si è riacceso e ha riacceso quella sua Yamaha che tornerà a correre e sperare grazie alle (tante) aspettative che Andrea si porta comunque dietro.

Dove potrà arrivare Dovizioso? In alto. Assolutamente in alto. E questo non significa esclusivamente sul podio (dove sicuramente, comunque, il pilota ci arriverà, eccome) o magari in una classifica chissà quanto pregiata. Deve essere bello e strano allo stesso tempo ritrovarsi (per scelta) nel circo di un Mondiale di ragazzini e tu metti al centro la bandiere degli anni che furuno. Di duelli d’altri tempi come quelli con Rossi, Capirossi, con la storia, insomma, del motociclismo.

Dovi sorride e sa che arriverà in alto sempre e comunque. Perché lui è lo zio della MotoGp, lui è il campione che può misurarsi con i ragazzini, lui è il numero uno che ha scelto il team satellite di WithU con il coraggio di un ragazzino.

Altro che zio.