"Mi sono fatto male per tifare Valentino"

Alessandro Borghese e una passione tramandata da generazioni: "Nonno e papà correvano, anche io ho fatto cross e pista"

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di Marco Galvani

La MotoGp? "Non è una cucina stellata. È più un pollo al forno con le patate. Un panino con la salamella". Ruspante come i piloti con cui è cresciuto. Giacomo Agostini, Randy Mamola, “King“ Carl Fogarty. E Kevin Schwantz. Quando le moto erano le 500 due tempi. "Quelli sì che erano animali veri da domare". Parola di chef Alessandro Borghese. Che confessa: "nei sogni di ragazzino mi sarebbe piaciuto fare il pilota, ma ai tempi bisognava essere pilota con la valigia, dovevi avere sponsor".

E la vita e il talento l’hanno portata su altre strade...

"Vero, ma le moto hanno sempre un posto speciale nel mio cuore".

Una passione ereditaria?

"Sono cresciuto in una famiglia di motoristi e piloti. Nonno Vincenzo aprì il primo Autoricambi Borghese di Napoli e provincia, correva in macchina, con la mitica Stanguellini. E anche papà (Luigi, ndr) ha corso in moto con Suzuki, Harley, Italjet, Ducati, Yamaha. Io nasco lì. Svezzato su un Ciao elaborato: aveva la sella del Grillo, i cerchi del Sì e le gomme slick comprate a Porta Portese. Ho fatto anche gare, tra motocross e pista. E corro ancora, ma ho aggiunto due ruote alla mia passione".

Basta che abbia un motore?

"In effetti è così. Le moto, poi, anche se adesso sono molto più tecnologiche rispetto al passato, restano ancora un mezzo che richiede tanto pelo sullo stomaco. Poi adesso abbiamo anche Bagnaia e la Ducati che hanno riportato l’Italia davanti a tutti. E sono davvero curioso di vedere come finirà la sfida con il compagno di squadra Enea Bastianini".

Sapranno riempire il vuoto lasciato da Valentino Rossi?

"Confesso di essere un grande tifoso di Valentino. Per lui mi sono anche fatto male, a casa. Anno 2008. Quando Valentino superò la Ducati di Casey Stoner al Cavatappi di Laguna Seca sono saltato sul divano e mi sono slogato una caviglia. Bei tempi. Guardavo i gran premi con papà, per nulla ci avremmo rinunciato".

E adesso?

"Adesso la passione è rimasta, anche se “c’è meno gente sporca di sugo“, per tornare all’immagine ruspante".

Cucina, moto, ma anche musica. Qual è la colonna sonora di questa passione?

"Beh, il Motomondiale è Motörhead, Ac-Dc, heavy metal".

Oltretutto il mondo moto è entrato pure in televisione, a Celebrity Chef...

"Ho avuto come concorrente il grande Agostini. E adesso, nella nuova edizione appena partita la new entry in giuria è Riccardo Monco (Tre stelle Michelin, ndr), grande appassionato di moto, ducatista sfegatato e in ogni pausa ci mettiamo a parlare avviamente di moto".