di Marco Galvani
"Ho cercato il giro". Eccome se lo ha cercato. "Inseguendo Bagnaia" e pure una pole che gli manca dal Giappone del 2019. Adesso che è tornato, dopo due anni difficili – dall’incidente di Jerez alla paura della diplopia di questo inverno, passando per il rimpianto di essersi rimesso in sella troppo presto dall’infortunio – Marc Marquez vuole riprendersi quello che s’è perso. Sono tre stagioni che manca dal Qatar e il Mondiale riparte proprio da lì, da quella pista dove "un podio è una vittoria per me". E’ arrivato carico, Marquez. E si prende la prima fila, la numero 102 in carriera. "È una posizione molto importante anche perché qui faccio sempre molta fatica – confessa Marc -. Comunque nella FP4 il passo era buono con la gomma usata e questo mi fa ben sperare".
Certo, la Honda ha stupito nei test di Sepang e Mandalika, ma "a Losail se guido alla mia maniera non va molto bene, devi sempre cercare la percorrenza". Dati alla mano "non siamo i più veloci in pista, ma siamo messi meglio di quanto ci aspettassimo".
Ventidue giri sono tanti e "mi aspetto una gara in gruppo". I più pericolosi? Al momento le Ducati sembrano essere in forma, "Suzuki è ancora difficile da capire. Hanno volato il venerdì mentre in FP4 sono sparite. In gara chissà…". E poi la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo: "Sul passo va forte", il pensiero dello spagnolo, ma partendo indietro (11°) non sarà facile trovarsi davanti le Ducati ufficiali, Aprilia e le Suzuki. E in effetti "non so quanto si potrà sorpassare, sarò costretto a una gara in attacco cercando di non rovinare troppo presto le gomme", pianifica il francese della Yamaha. Consapevole che "in qualifica avremmo sofferto", ma convinto che "il passo non è male". Partirà in quarta fila. Undicesimo davanti al compagno di squadra Franco Morbidelli: "Il fatto è che non abbiamo abbastanza grip al posteriore, la moto balla, sottosterzo in entrata di curva e pattinamento in uscita. Qualcosa ci dovremo inventare". Chiamati a una rimonta ai confini dell’impossibile le matricola della top class Marco Bezzecchi (15°) e Fabio Di Giannantonio (21°), Luca Marini (17°) e Andrea Dovizioso, 20° sulla Yamaha ‘di Valentino’: "Il mio feeling con la moto migliora, ma sono tutti incredibilmente veloci".