Mercoledì 24 Aprile 2024

"La Ducati è una fede, faremo la nostra parte"

Sangiorgi è il presidente del gruppo ’Ente tutela pomponi romagnoli’: "Ma ci sono tifosi della Rossa e delle moto da tutta Italia"

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di Marco Galvani

La birra dei tedeschi, le piadine, i ciccioli e il salame della Romagna. Ed è già festa. Il gran premio non è soltanto sport, adrenalina in pista, spettacolo. E’ una cerimonia collettiva. La celebrazione di "una passione pura, sincera, orgogliosa".

Tommaso Sangiorgi da Sant’Agata sul Santerno, una Multistrada 1260 in garage, è alla guida di un gruppo che unisce il mondo ducatista da Imola alla Bassa Ferrarese, dalle colline Urbinati alle Foreste Casentinesi. La sua colonna sonora è il suono del Desmo. Che poi "è il suono che accomuna tutta la Tera di Mutur".

Comunque, mette i puntini Tommaso, "siamo prima di tutto motociclisti, al di là della Ducati". Il suo gruppo l’hanno ribattezzato ’Ente tutela pomponi romagnoli’ (i pomponi sono i motociclisti che danno su col gas), "davanti a un buon bicchiere di Sangiovese una sera d’estate, durante l’organizzazione di una trasferta, direzione Mugello 2003. Eravamo tre patacca e, forse in preda al grasso dei Grasul (i ciccioli) ci arrivò l’illuminazione".

Un brindisi col ‘sangue rosso’ della Romagna e il resto è la storia di "un gruppo composto da romagnoli DOC, ma anche da romagnoli acquisiti e da amici provenienti un po’ da tutto lo Stivale".

Il quartier generale è il Bar Linus di Faenza dove si pianificano "le smotorate su e giù per l’Appennino che richiamano amici da tutta Italia".

E pure le ‘missioni’ ai gran premi. Compresa la trasferta a Misano. Non si può mancare. Si fa il possibile.

"Io a questo giro sono a rischio per un impegno, ma farò di tutto per esserci e raggiungere tutti i ragazzi del gruppo lungo il circuito – racconta Sangiorgi -. Comunque ci saremo".

I ‘pomponi romagnoli’ e gli altri fan club targati Ducati coloreranno di rosso il Misano circuit dedicato al Sic. Daranno ‘gas a martello’ al tifo perché "quest’anno il campionato è duro, vanno tutti veramente forte. E poi c’è Quartararo che non ne sbaglia una".

Ma "questo dev’essere il nostro anno, Bagnaia e i ragazzi della squadra se lo meritano. Ormai è passato un po’ troppo tempo dal titolo piloti. E sì, confesso, il pilota che mi è rimasto nel cuore è proprio lui, Casey Stoner. Per noi è una leggenda. Come Troy Bayliss che, peraltro, adesso ha pure preso casa qui nella zona di Ravenna perché suo figlio sta correndo nel Mondiale Supersport".

Il sogno è di tornare a vivere la stessa emozione mondiale del 2007: "E’ il ricordo più affettuoso, di ritorno da un raduno ci siamo fermati nel parcheggio di Ducati a Borgo Panigale, abbiamo dormito lì perché si correva a Motegi in Giappone e qui in Italia era mattina. Stoner conquistò il titolo e lì davanti alla fabbrica fu subito festa".