Il prof Dovizioso è pronto per il motocross

Andrea ha scelto Misano per salutare il mondiale: all’orizzonte c’è la creazione di una Academy per l’altra sua grande passione

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di Riccardo Galli

Ciao Ciao, Dovi. E sia chiaro che ci mancherai. Poi gli applausi, tanti applausi e il saluto di quelli che da oggi saranno molto più semplicemente i suoi ex colleghi e non più rivali da battere. Ci sarà, insomma, un’overdose di emozione e di emozioni al paddock come sulle tribune, quando Andrea Dovizioso spengerà la sua Yamaha M1 marchiata WithU e si dirigerà per l’ultima volta in tuta, verso il box. Già, perché l’avventura di Dovizioso nel Motomondiale è arrivata all’ultima pagina dell’ultimo capitolo.

E con l’addio alle corse di Dovi si chiude davvero e definitivamente una lunga e bellissima storia che il motociclismo italiano ha scritto per una ventina d’anni. La generazione Dovizioso, quella segnata dai trionfi di Valentino, le scintille di Biaggi, i colpi di Capirossi, le idee di Iannone, una generazione diluita in mille stagioni tutte da rileggere, è una generazione che in questo week end va definitivamente in pensione.

Dovizioso chiude una carriera intensa con il solo cruccio di non essersi mai portato a casa un titolo mondiale della classe regina. E’ stato un pilota perfetto, il Dovi. Un pilota maniacale nello studiare, perfezionare e crescere una moto e (con Ducati) avrebbe obiettivamente meritato di raccogliere qualcosa di più di quel sempre onorevole ’posto alle spalle’ del campione del Mondo.

Saluterà la MotoGp, la sua MotoGp, a Misano, Andrea, e non aspetterà la fine del Mondiale 2022. Quello che aveva sognato di vivere in ben altro modo prima di scontrarsi con una Yamaha che lo aveva stuzzicato sul piano dell’orgoglio e della competitività, ma che si è rivelata ben altra cosa.

Dovizioso, si dice, avrebbe voluto mollare tutto in occasione della lunga sosta estiva della stagione. Un paio di saluti, scendere dalla M1 e subito dopo le vacanze iniziare la sua nuova avventura da ex. Poi... poi il ripensamento e la voglia di chiudere da campione, da numero uno e di farlo così davanti alla sua gente. Nella sua Misano. Al termine di un Gp dove si parlerà di Mondiale che Bagnaia e la Ducati faranno di tutto per riportarlo in Italia, dove si capirà definitivamente se Quartararo è un osso duro da staccare dalla polpa vincente della stagione e dove appunto, uno come lui, come il Dovi regalerà a tutti una nuova e ultima emozione.

Sorriderà o forse si commuoverà, Andrea, che per il suo domani ha ovviamente in testa ancora il rumore di una moto.

L’idea di Dovizioso lo spinge forte nella direzione della sua passione, il motocross. Niente pista e asfalto, ma salti e sterrato da condividere con i giovani. Con chi ha una voglia matta di correre e vincere nel cross. Nascerà l’Academy del Dovi. Sì, un’Academy stile Vale, ma nell’altra disciplina.

Quella gli piace da matti. Quella dove lo ritroveremo sorridente.