di Riccardo Galli Occhio alle sorprese. Quelle belle s’intende e che nel Mondiale 2022 potrebbero avere un nome e un marchio sufficientemente chiaro: Aprilia. E’ questa la sensazione che si sono portarti dietro i giorni dei test d’inverno, sensazione che racconta come all’attesa delle favorite Honda e Ducati, alla voglia di riconfermarsi di Suzuki e Yamaha che si sono prese gli ultimi due titoli, accanto a tutto questo possa spuntare il lampo dell’Aprilia. Lampo assolutamente italiano che va ad accostarsi alle ambizioni dell’altro marchio tricolore (appunto Ducati) e che potrebbe spingere la nostra bandiera verso risultati preziosissimi. Massimo Rivola, numero uno del Team Aprilia e poi Romano Albesiano, cuore della squadra di Noale hanno realizzato un RS-GP assolutamente competitiva. Moto veloce, maneggevole, ambiziosa e degno sviluppo di qualche che già nella seconda parte del 2021 aveva iniziato a fare la voce grossa. E poi ci sono i piloti, Vinales da una parte ed Aleix Espargaro dall’altra, bravi a costruire uno ‘spogliatoio’ unito e motivato allo stesso tempo. Maverick potrebbe tornare quello degli anni d’oro quando aveva fatto ‘innamorare’ Rossi; Aleix, da parte sua, è una quello che conosce Aprilia meglio di tutti, l’ha presa per mano, l’ha portata a questi livelli e adesso vuole incassare le soddisfazioni. Dall’Italia della MotoGp, a quella della Moto2 e Moto3. Nella classe di mezzo sono sette i piloti made in Italy che hanno voglia di sognare. Di sicuro Niccolò Antonelli e Celestino Vietti (Vr 46 Racing) sono quelli obbligati (o quasi) a fare meglio. A vincere. Non possono nascondersi e nella corsa al titolo reciteranno la loro parte. Quindi ecco Romano Fenati (Speedup), Tony Arbolino (Marc Vds) e Lorenzo Dalla Porta (Italtrans) che vivranno il 2022 con la consapevolezza che la porta per il salto in avanti definitivo nella loro carriera può passare proprio da un Mondiale ...
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