di Riccardo Galli
Punta forte sul 2022, Giacomo Agostini. E non ricordategli che quello che ha appena acceso i motori è il primo Mondiale senza Valentino e che senza Rossi...
"Io sono convinto che sarà un bel campionato – scandisce bene il concetto Agostini –. C’è in pista un bel gruppetto di campioncini. Ci sono davvero tanti ottimi piloti e quindi lo dico apertamente: ci divertiremo. Molto".
Aggiungiamo: c’è tanta Italia in quel gruppetto di piloti che si batteranno per il titolo, è d’accordo?
"Beh, Bagnaia è molto bravo... Morbidelli è un ottimo pilota. Poi però bisogna ricordarsi che finalmente, nel 2022 rivedremo Marquez...".
Sarà lui il favorito?
"La cosa certa è che Marc è un grandissimo personaggio. Lo vedi correre e ti emoziona. Marquez è uno spettacolo, un grande spettacolo, e questo lo dicono anche i suoi rivali, lo dicono i piloti che sono in pista accanto a lui. Ti fa alzare dalla sedia per come corre, aggreddisce, combatte. Il suo ritorno a tempo pieno è garanzia di emozioni forti".
Detto questo, lei non lo sente questo... vuoto del primo anno post-Valentino?
"Sinceramente?".
Certo.
"Non c’è un vuoto perché tutto fa parte della storia. E anche l’addio di Rossi sapevamo che sarebbe arrivato. Come si dice: morto un papa se ne fa un altro. E a questa regola nessuno può sottrarsi. Un tempo c’era Agostini, poi Agostini ha smesso ed è arrivato un altro... E’ stato e sarà sempre così. Quindi, oggi forse per qualcuno l’assenza di Rossi è inconcepibile, poi, magari già domani spunta un nuovo fenomeno, un altro campionissimo e il motomondiale continuerà a correre. E a far sognare".
Fra i migliori eredi di Rossi è giusto mettere Bagnaia?
"Lo ripeto, Pecco è forte".
Può lottare per il titolo?
"Lottare sì, senza dubbio".
Vincerlo?
"Vincere un Mondiale è sempre difficile e vincere questo lo sarà ancora di più perché vedo tanto equilibrio. Certo, la Ducati ha fatto un ottimo finale di stagione, parlo del 2021, e mi sembra che anche nei test invernali sia andata bene. Quindi gli estremi per giocarsi il 2022 da campione ci sono tutti".
Provi a dare un consiglio a Bagnaia: per vincere il Mondiale che cosa dovrà assolutamente fare?
"Partire con il piede giusto. Fare subito lo voce grossa, mandare un segnale forte e chiaro agli avversari nelle prime gare della stagione".
Tattica aggressiva, dunque?
"Assolutamente. Perché Ducati sta bene, ma anche gli altri hanno lavorato molto e a quanto so si sono rinforzati".
Tipo?
"La Honda è ok. Anche Suzuki ha fatto passi in avanti importanti. Yamaha, è vero, qualche problemino sembra averlo, ma può contare su piloti fortissimi da Quartararo a Morbidelli e questo la aiuta a correggere il gap – comunque minino – con le rivali".
C’è un pilota che non parte fra i favoriti ma che potrebbe sorprendere tutti?
"Mi piace spendere qualche parola per Martin, anche lui su una Desmo, quella del team Pramac. Ha fatto molto bene nel 2021, poi è caduto, ha sofferto, ha perso gare importanti, ma ha cpmunque fatto capire a tutti di che stoffa è fatto".
Martin, un ragazzino da abbonamento al podio?
"Perché no. Ho parlato con lui qualche volta nel corso della scorsa stagione. E’ maturo è sta crescendo bene in quel team dove Paolo Campinoti è come un padre di famiglia per i suoi ragazzi".