Mercoledì 24 Aprile 2024

RISALITA GENOA

Ecco il colpo di Coda. Il Grifone ha già l’asso

Il Genoa in serie B può essere solo di passaggio. Lo impone la sua storia, lo pretende la piazza, lo chiede la società. Il club più antico d’Italia, la franchigia baciata da nove scudetti (l’ultimo dei quali sta per compiere 100 annu, essendo del 1924), la società che occupa ancora oggi l’undicesimo posto nella graduatoria della tradizione sportiva italiana stilata dalla Figc non può non partire quest’anno con l’unico obiettivo di vincere il campionato. Tra i carruggi ancora oggi si stenta a credere alla realtà. Finita l’era di Preziosi, che in 18 anni ha camminato pericolosamente tra grandi campioni, cessioni eccellenti, momenti magici e contestazioni, l’avvento di 777 Partners con le risorse e le ambizioni americane sembrava preludere ad un rilancio. Invece, la stagione più travagliata della storia ricente rossoblù ha portato il Grifone in serie B a quindici anni di distanza dall’ultima volta. "Imparare dagli errori" è il mantra ripetuto allo spasimo dai nuovi dirigenti, la cui mentalità americana e distaccata ha consentito di superare lo shok e guardare avanti immediatamente. Il pubblico ci crede: in pochi giorni sono spariti gli abbonamenti della gradinata rossoblù, che sarà quindi sempre sold-out. Gli errori del passato sono stati essenzialmente due: l’assenza di un centravanti e la costruzione di una squadra ricca di nomi ma con poca identità e spirito battagliero. Per il centravanti il problema è stato brillantemente risolto. Il terminale offensivo sarà Massimo Coda, capocannoniere della B negli ultimi due anni (20 gol la stagione scorsa, più due in Coppa Italia con la maglia del Lecce) e miglior giocatore della serie B l’anno scorso dopo aver contribuito in larga parte alla trionfale promozione del Lecce in serie A. Lo sa benissimo Alexander Blessin, il tecnico tedesco confermato dalla scorsa stagione: "Nell’ultimo campionato – ha detto – non siamo riusciti a creare molte occasioni da gol. Adesso con Massimo Coda siamo in gradi di farlo".

Il tecnico dovrà poi superare l’altro grande limite della scorsa stagione: la poca determinazione della squadra, spesso arrendevole e quasi rassegnata al suo destino. Oltre alla riduzione della rosa ed alla costruzione di un organico più compatto e con meno senatori, il tecnico punta molto sul suo carisma: non a caso l’ax allenatore dell’Ostenda si è messo a studiare l’italiano, per avere più empatia col gruppo e lavorare all’unisono con i giocatori. "Tutti vogliono vincere il campionato ma sappiamo che non sarà facile" ha detto il general manager Johannes Spors, spiegando però chiaramente che "noi vogliamo tirnare in serie A". Cento anni dopo l’ultimo scudetto la serie B sta troppo stretta.