I GOL A FIOR DI PELLE

Da Kim a Ibra, i tatuaggi più strani e iconici della serie A

Migration

Certo se si fosse presentato a Napoli con tatuato sui pettorali "L’attimo fuggente" o la scena in cui il professore John Keating tiene il suo celebre sermone agli studenti, non sarebbe stata la stessa cosa. Invece col "Carpe Diem" disegnato su un fisico monumentale (non a caso lo chiamano "The monster") Kim Min-Jae ha già attirato l’attenzione ben oltre le sue qualità calcistiche. Sulla schiena l’opera è completata da un altro disegno di ispirazione cristiana.

La fede torna spesso nell’ormai affollatissima rosa dei calciatori tatuati, che l’arrivo del sud-coreano ha soltanto ingrossato. Se Ibrahimovic ha fatto del suo corpo una sorta di diario vivente, tra ideogrammi, scritte in caratteri gotici e un dragone dai lineamenti felini che campeggia sulla schiena, non sono pochi i calciatori che hanno scelto disegni anche ingombranti a coprire tutto il corpo o quasi. Marcelo Brozovic si è tatuato sulla mano l’emoji della sua stessa posa, con pollice indice a coprire il sorriso beffardo, ma tutto il braccio destro del centrocampista croato è ricoperto di simboli. E dire che l’Inter ha appena ’perso’ Arturo Vidal, che fino all’anno scorso era il giocatore più tatuato della serie A, da fare invidia agli antichi samurai giapponesi.

A proposito di braccia: Ciro Immobile ha impresso sull’avambraccio il volto della moglie Jessica Melena e un rosario con le mani giunte, oltre al numero 17, sul petto tutta la famiglia, sul fianco l’immagine di un bambino che gioca a calcio con un adulto sulla spiaggia.

Il suo compagno di tante partite, dal Pescara alla nazionale, Lorenzo Insigne, è un altro che non ha lesinato centimetri di pelle: lui, come l’altro ex compagno nel Napoli Di Lorenzo, hanno anche aggiunto un tatuaggio celebrativo della vittoria dell’Europeo 2022. Chi ha vinto trofei se li vuole portare sempre addosso, vedi il caso recente di Josè Mourinho, il primo a vincere tutte le coppe della Uefa ’moderna’, rapidissimo a immortalarle sulla propria spalla. Altri come Patrick Cutrone hanno scelto la data del debutto in serie A.

La grinta felina è un altro tema che piace a molti, l’ha scelta Ciccio Caputo, attaccante della Sampdoria, che sulla schiena ha un leone e sul polpaccio una frase emblematica ("Sono convinto che nella vita la parola impossibile sia un’invenzione di chi ha troppa paura per crederci davvero"), un ghepardo campeggia dalle spalle di Matteo Politano, mentre altri hanno scelto di portare sempre con sé le città da cui sono rimasti stregati: e così Bruno Peres prima di lasciare la Roma si è fatto disegnare il Colosseo mentre Borja Valero ha le coordinate di Firenze dietro un gomito. Insigne oggi è in Canada come Federico Bernardeschi, che ha le braccia completamente ricoperte.

Perché la moda dei tatuaggi ovviamente non riguarda solo l’Italia: da Neymar a Icardi, da Otamendi a Firmino, anche Premier e Ligue 1 sono piene di giocatori pieni d’inchiostro sulla pelle. Lionel Messi ha un calzino disegnato sullo stinco. Non ha mai creato problemi al suo piede sinistro, si direbbe.

d. r.