Mercoledì 24 Aprile 2024

Giroud vince la maledizione della numero 9

Il francese, 35 anni, chiude in doppia cifra una stagione positiva. Era dai tempi di Pippo Inzaghi che il Milan non aveva un vero centravanti

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di Paolo Croce

Milano

Ci sono maglie che pesano più di altre. Ci sono stadi dove giocare è più difficile che altrove. Ci sono tifoserie che, visto i trofei in bacheca, non si accontentano della prima punta che passa.

C’è poi questo campionato di Serie A, che non sarà il più bello del mondo, ma che a livello di difficoltà non teme confronti.

Se però ti chiami Olivier Giroud e dal Montpellier all’Arsenal al Chelsea hai vinto tutto, compresa la Champions League, allora questa premessa diventa inutile.

Campione del Mondo con la Francia, Giroud vanta 112 presenze con i Bleus e le sue 48 reti lo piazzano al secondo posto tra i marcatori della rappresentativa, dietro al solo Thierry Henry. L’attaccante francese fin dallo scorso mese di agosto ha firmato molte delle vittorie rossonere (la doppietta nel derby vi dice qualcosa?) nonostante sia stato frenato dal Covid e da alcuni problemi fisici, perché alla carta d’identità non si può comunque mentire.

Il sogno di fine estate. A inizio stagione sembrava un’ipotesi intrigante. "Ibra e Giroud insieme, perché no?". In fondo in due hanno vinto più di 40 titoli, segnato quasi 900 gol, girato l’Europa e bucato decine di portieri. Niente da fare, però. Pioli non ci ha mai creduto veramente e l’"Ibroud" (ci perdoneranno i nostalgici del Gre-No-Li) non si è quasi mai visto.

Perché il francese è stato decisivo allora? Una doppietta nella vittoria per 2-1 contro l’Inter in campionato e la rete decisiva in casa del Napoli. Olivier Giroud è stato l’uomo dei gol pesanti del Milan. Dopo i primi due gol in Italia contro il Cagliari, ha dato il via alla rimonta rossonera contro il Verona, poi la rete decisiva per l’1-0 contro il Torino. Dopo un fastidioso infortunio, il francese è tornato al gol nel 2022 contro la Roma. Determinante nel finale di campionato (doppietta anche al Sassuolo nell’ultima giornata), c’è solo da chiedersi se Olivier fosse arrivato qualche anno prima in Italia quanto avrebbe fatto felice i tifosi del Milan?

Olivier Giroud in un’intervista a L’Equipe ha detto: "In Italia volevo solo i rossoneri, Shevchenko era il mio idolo e ho visto tanti video di Van Basten".

La punta francese ha promosso la sua esperienza in Italia ed esaltato Stefano Pioli: "Fa lavorare bene la squadra dal punto di vista tattico e sa tirare fuori il meglio dai suoi giocatori. Non potrebbe parlarci in modo più chiaro: quando dice qualcosa , lo fa col cuore, tutto quello che dice è sincero. Mi ricorda, per la grinta che cercava di trasmettere alla squadra, René Girard al Montpellier".

Il numero nove rossonero in una recente intervista ha anche svelato un curioso aneddoto: "Ho un ricordo molto chiaro della finale di Champions del Milan contro il Liverpool. Ero molto triste nel 2005, stavano conducendo 3-0, sono stati battuti e Sheva ha sbagliato il rigore decisivo. Nel 2007 l’hanno vinta e sono tornati ancora più forti, sono un grande club. Questa squadra di Milano ha una classe tutta italiana, una divisa sempre ben curata, bella nei suoi completi rossi e neri. E poi penso a Maldini, Costacurta, e a molti altri giocatori eccezionali che hanno fatto la storia".

Ma l’attaccante francese, che è giusto ricordarlo, ha legato la sua carriera anche alle più belle vittorie dell’Arsenal, ha sempre avuto parole di grande rispetto anche nei confronti del “gemello svedese’’: "Ibrahimovic è incredibile. La sua carriera, la sua longevità, la sua determinazione a restare ad alti livelli, la voglia di fare sempre di più, è straordinario per un giocatore di 40 anni. Tra 5 anni non so se le mie ginocchia, le mie caviglie e la mia schiena mi permetteranno di segnare ancora. Quindi grande rispetto per Ibra".

Giroud chiude così la sua prima stagione in rossonero con uno storico scudetto, 11 reti in A, 14 in totale.Tutto questo per due milioni di euro, tanto aveva versato il Milan l’estate scorsa per poterlo liberare dal Chelsea