EUROFIORENTINA

Jovic l’uomo chiave. Italiano la garanzia

di Angelo Giorgetti

La Fiorentina riparte da quello che ha imparato da Italiano e non è poco dopo una stagione in equilibrio fra il bel calcio e le troppe sconfitte in campionato (14) messe in fila per eccesso di inclinazione offensiva. Ma Italiano è così e piace ai giocatori, oltreché ai tifosi entusiasti per aver ritrovato una squadra aggressiva e con identità debordante dopo anni di magra.

La qualificazione ai playoff di Conference League ha aggiunto uno status europeo che ha aumentato la fiducia, mentre i dati sugli abbonamenti volano.

La Fiorentina riparte dunque da Italiano, ma anche dall’ingresso nella rosa di giocatori di grande talento. Con un occhio particolare a gol necessari per confermarsi ad alti livelli, non potendo la squadra viola contare dallo scorso gennaio sulla collezione di gol segnati da Vlahovic.

Molte responsabilità avrà in questo senso Luka Jovic, prelevato dal Real Madrid con un’operazione di mercato che ha messo più che mai in vetrina le doti di mediatore di Fali Ramadani: il centravanti serbo è arrivato a titolo definitivo senza esborso per il cartellino (la Fiorentina dopo due stagioni avrà poi la possibilità di rinnovargli il contratto, garantendo al Real il 50 per cento di un’eventuale successiva rivendita).

Un’impalcatura sorprendente per un attaccante classe ’97 che si era messo in vetrina nell’Eintracht Francoforte, prima di essere acquistato dal Real e finire – com’era forse prevedibile, considerata la presenza di Benzema – un poco in periferia nelle gerarchie.

Operazione di mercato a parte, Italiano si aspetta da Jovic un considerevole numero di gol; potrebbe in questo senso essere un ulteriore stimolo la sfida a distanza con Vlahovic, essendo entrambi i centravanti in corsa per la maglia da titolare nella nazionale serba ai mondiali.

Nel precampionato Jovic si è messo in mostra attraverso un indubbio talento in area di rigore, evidenziando uno stato di forma ancora parziale dovendo rispettare le richieste dinamiche di Italiano. Si giocherà comunque il posto da titolare con Cabral, ben sapendo che in una stagione così ricca di partite ci sarà spazio pr entrambi.

Fra i nuovi merita la seconda citazione Dodò, terzino destro che la Fiorentina ha prelevato dallo Shakthar per oltre 15 milioni: è riduttivo definire Dodò un "terzino", essendo note le sue qualità in impostazione e anche nella fase di possesso palla a centrocampo (chiedere all’Inter, che ha incrociato nella scorsa stagione proprio lo Shakthar) e dovrà essere abile Italiano ha manovrare gli equilibri difensivi.

A Dodò il compito di sostituire Oriozola, che è rientrato al Real Madrid. Il terzo arrivo "pesante" dell’estate è stato Mandragora, che la Fiorentina ha soffiato al Toro (dove aveva giocato in prestito) raggiungendo un accordo con la Juve per una cifra superiore agli 8 milioni (più bonus). Mandragora si giocherà con Amrabat il posto di play davanti alla difesa: il centrocampista marocchino è stato autore di un grande finale di stagione, convincendo la Fiorentina a nom riscattare Torreira (che pure era stato il capocannoniere viola nella seconda faswe della stagione, dopo la partenza di Vlahovic).

In porta concorrenza apertissima fra terracciano e Gollini, quest’ultimo arrivato in prestito dall’Atalanta dopo un anno abbastanza nelle retrovie nel Tottenham.

Poche presenze per lui in Inghilterra (zero in Premier) ma un’esperienza definita più che positiva a livello di maturazione personale. Gollini è fra l’altro il portiere in attività che vanta il maggior numero di presenze nelle coppe europee e Terracciano sa benissimo che la concorrenza sarà durissima. Considerato il modello di gioco di Italiano (il portiere è in pratica un difensore aggiunto) sarà determinante il comportamento dei portieri proprio in questa fase di gioco: la scelta di tempo per i break (la Fiorentina gioca con la difesa alta, anche se Italiano dopo le "lezioni" della passata stagione ha preso contromisura per non far trovare la squadra troppo scoperta) e l’uso dei piedi saranno determinanti per la scelta. Gollini si è presentato a Moena consapevole delle difficoltà, ma anche molto fiducioso di potersi ricavare spazio durante la stagione.