BOLOGNA CAMBIA

Via Bigon: c’è Sartori per cambiare marcia

di Massimo Vitali

Nuovo responsabile dell’area tecnica, nuovo diesse, stesso allenatore (purtroppo di nuovo zavorrato dalla malattia) e qualche pennellata di nuovo in squadra, sia per dare una mano di vernice allo spogliatoio sia per puntellare i bilanci con qualche cessione eccellente, non proprio digerita dalla piazza in un’estate che sotto le Due Torri sta filando via all’insegna dell’attesa mista a preoccupazione. La sostanza è che all’ottavo anno di serie A Joey Saputo prova a cambiare parte degli ingredienti della sua creatura per non dover servire ai bolognesi la solita minestra un po’ insipida. Nelle sue prime sette stagioni alla guida del Bologna in A l’imprenditore canadese ha quasi sempre tenuto la squadra alla larga dalle acque agitate della bagarre salvezza. L’altra faccia della medaglia, però, è stata una sistematica lontananza dalla zona Europa e mai il brivido, peraltro relativo, di riuscire a scavallare i cinquanta punti. Per questo in estate il club ha congedato Riccardo Bigon, che da sei anni ricopriva l’incarico di diesse, e ha consegnato la poltrona di responsabile dell’area tecnica a un vecchio drago del mercato come Giovanni Sartori, che ha salutato con un anno di anticipo un’Atalanta resa ricca dalle sue plusvalenze, collezionando compravendite di lusso che hanno portato la creatura di Gasperini ai vertici della A nonché, nel 2020, a un quarto di finale di Champions. E’ probabile che sia questa la lampadina che si è accesa nella testa di Saputo: provare a trapiantare sotto le Due Torri il modello Sartori, per non perpetuare in eterno i bilanci chiusi in rosso e i tredicesimi posti. Il manico è sempre lo stesso, quel Mihajlovic che, a causa della recidiva della leucemia, ha inaugurato da remoto la sua quinta stagione consecutiva sulla panchina rossoblù. La battaglia contro la malattia ha costretto il tecnico a un precampionato passato nella trincea sanitaria, lontano fisicamente dalla squadra, un problema a cui solo in parte ha posto rimedio il nutrito staff dei suoi collaboratori. Sono gli stessi uomini che hanno guidato la squadra sul campo nella seconda parte del 2019, quando a Sinisa fu diagnosticata per la prima volta la leucemia, nonché nelle sei partite dello scorso aprile in cui il Bologna tornò a ruggire con le grandi. Ma non è detto che l’esperimento, più unico che raro, di una squadra allenata in streaming funzioni sempre. Nel dubbio ancora una volta la città si è stretta attorno al suo condottiero, sperando che la sfanghi anche stavolta. Sartori fin qui ha dato il meglio di sé nelle operazioni in uscita, portando a casa un gruzzolo di una cinquantina di milioni dalle cessioni dei pezzi pregiati Aaron Hickey, Mattias Svanberg e Arthur Theate. Al loro posto sono arrivati un terzino sinistro ‘puro’ come Charalampos Lykogiannis, svincolato e reduce dall’esperienza al Cagliari, un cursore che può percorrere entrambe le fasce come lo juventino Andrea Cambiaso, ingaggiato con la formula del prestito secco, e il centrocampista nazionale scozzese Lewis Ferguson, prelevato dall’Aberdeen. Altri arriveranno, tra difesa e attacco, per tappare le falle delle cessioni. Marko Arnautovic invece, dopo i 15 gol della scorsa stagione inevitabilmente è finito nel mirino delle grandi: un rischio che il Bologna sapeva perfettamente di correre e segno comunque che la scelta, fatta un anno fa, di strapparlo alla pensione d’oro del campionato cinese fu un’intuizione felice. Si riparte da un gruppo su cui Sartori in parte ha inciso già e dai 46 punti dell’ultimo campionato. Che possa bastare per centrare l’obiettivo stagionale, fissato da Saputo nei 52 punti che significherebbero battere il ‘record’ (nono posto a 51 punti) conquistato nel 2011-12 dalla presidenza Guaraldi, è tutto da dimostrare. Sullo sfondo c’è il restyling del Dall’Ara, da affrontare in sinergia col Comune. Opera da 150 milioni complessivi, che prevede uno stadio provvisorio in cui traslocare per un paio d’anni, ma che per il momento è un progetto sulla carta. Scrollarsi di dosso l’anonimato di questi sette anni di A, invece, per il Bologna è l’obiettivo di oggi.