Mercoledì 24 Aprile 2024

BELLI COME SOLE

Ferrieri Caputi primo arbitro donna in Serie A: "È un sogno"

di Doriano Rabotti

Comunque vada a finire, sarà un anno di svolta epocale per la serie A di calcio. E stavolta i risultati non c’entrano, perché il risultato è già scritto: quando Maria Sole Ferrieri Caputi, prima donna arbitro arrivata alla Can, dirigerà la sua prima partita del massimo campionato (ha già diretto in Coppa Italia un anno fa, Cagliari-Cittadella), si sentirà nelle coscienze il rumore di un muro che cade, di una barriera che cede, di un tabù che s’infrange. Di un pregiudizio che va in frantumi, come capita spesso alle idee sbagliate.

Quest’anno le toccherà fare notizia, nella speranza che col tempo un arbitro donna nei campionati maschili di vertice non lo sia più, che questa nota distintiva venga superatata un po’ come quella delle province di appartenenza (altro pregiudizio storico infondato, chiedere ai tifosi del Bologna referenze sul Collina che arbitrò i rossoblù, per credere).

Lei sa benissimo che avrà un compito che va oltre l’arbitraggio. Ma non ha certo paura, come ha avuto modo di raccontare più volte: "Sono fortunata perché sono arrivata a questo livello lavorando e facendo dei sacrifici. Sono felice perché ogni mattina mi alzo e coltivo questo sogno", ha detto la 32enne livornese, laureata in Scienze politiche e poi in sociologia. Mettendo in chiaro il concetto di parità espresso con i numeri: "da quando c’è stato un cambio ai vertici dell’AIA c’è stata una maggiore vicinanza e un maggior sostegno perché ci hanno offerto gli strumenti per crescere, ma ci impone di fare gli stessi test atletici degli uomini. Fin da bambina mi piaceva il calcio, non ho mai giocato perché i miei genitori non erano favorevoli: ora il clima è diverso, il professionismo femminile è fondamentale per avvicinare le bambine al calcio".

Ecco, è cambiato il clima e col tempo cambierà anche la cultura. Anche volendo semplificare in modo banale, la storia del ’femminismo’ è piena di conquiste arrivate col tempo e non all’improvviso. Maria Sole e le altre tre componenti del ruolo arbitrale (Tiziana Trasciatti, Chiara Perona e Fiammetta Susanna) sono il coronamento di un percorso personale e contemporaneamente l’esempio che innescherà l’emulazione di tante bambine.

"È il tempo delle donne", ha detto il Presidente della Figc Gabriele Gravina presentando le novità con il presidente dell`AIA Alfredo Trentalange, il vicepresidente Duccio Baglioni e il componente del Comitato Nazionale Katia Senesi. "Dobbiamo lavorare tutti insieme sulla passione per l’arbitraggio, che nelle ragazze cresce in maniera esponenziale - ha detto Gravina - Dal 1° luglio abbiamo adottato una decisione epocale per il mondo del calcio, quella del professionismo femminile. Il debutto di Maria Sole Ferrieri Caputi e Tiziana Trasciatti in Serie A non è qualcosa che avviene per caso: alla base ci sono sacrificio, allenamento quotidiano, formazione e organizzazione all’interno di un sistema come l’AIA, che giorno dopo giorno si sviluppa. È un momento di grande bellezza e sensibilità all’interno del sistema. È il tempo delle donne, finalmente!".

Al momento le donne associate all’Aia sono il 6%, ovvero 1.834 su 30.557 arbitri. "Stiamo restituendo al gioco del calcio una risorsa che per troppo tempo è stata celata. Oggi parliamo di un movimento che ha raggiunto livelli di eccellenza".