Sabato 20 Aprile 2024

Energia pulita, l’ora delle biomasse "Puntare sull’economia circolare"

Itabia: "Un valido contributo per fronteggiare la crisi climatica con risorse generate in ambito agricolo"

Energia pulita

Energia pulita

L’emergenza energetica ha riportato in primo piano il tema dell’autosufficienza energetica e, con esso, delle energie sostenibili.

Eolica, solare, geotermica, idroelettrica, ma non solo. Nel settore delle rinnovabili, la valorizzazione energetica delle biomasse di origine agricola o forestale – vale a dire dei residui delle operazioni colturali, come ad esempio, le potature – sta infatti acquisendo un peso crescente, anche come modello di economia circolare.

Un’economia che segnerà certamente i prossimi decenni con l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive in atmosfera.

Grazie allo sfruttamento degli scarti delle loro lavorazioni agricole, le aziende del settore primario hanno la possibilità di mettere a frutto una “risorsa” di per sé improduttiva, impiegandola per soddisfare una quota consistente del proprio fabbisogno energetico.

Alle biomasse è dedicato il Salone Eima Energy, uno dei cinque settori di specializzazione (insieme ai saloni Idrotech, Components, Agridigital ed Eima Green) in cui si articola Eima International, la rassegna mondiale della meccanizzazione agricola che si tiene a Bologna da oggi al 13 novembre e che è promossa da FederUnacoma, l’associazione dei costruttori di macchine agricole.

"La bioenergia può fornire un valido contributo per fronteggiare la crisi climatica e quella energetica, ma anche per impiegare in modo sostenibile le risorse rinnovabili generate in ambito agricolo, forestale e agroindustriale", spiega ITAbia, Italian Biomass Association, che con FederUnacoma organizza il Salone di Eima Energy.

"Per un Paese come l’Italia, caratterizzato dalla scarsità di materie prime – prosegue ITAbia – lo sfruttamento dei residui colturali a fini energetici rappresenta una svolta verso la sostenibilità".

Una svolta tanto più necessaria in quanto, secondo la road map fissata della Commissione Europea, già lo scorso anno sarebbe dovuto avvenire il “passaggio dalla strategia all’azione” per raggiungere l’obiettivo di un’Europa climaticamente neutra entro il 2050.

Il conflitto in Ucraina, tra l’altro, ha cambiato lo scenario di riferimento e, se da un lato può aver rallentato alcuni processi decisionali, dall’altro ha reso ancora più evidente la crepa tra il paradigma anticiclico delle fossili e la svolta innovativa delle rinnovabili.

I modelli previsionali più attendibili per il raggiungimento delle emissioni zero mostrano la necessità di incrementare progressivamente – nel mix energetico – l’attuale quota di bioenergia, per raddoppiarla entro il 2050. Questa transizione richiede una “rivoluzione culturale”: diffondere la piena e corretta percezione dei benefici legati alla valorizzazione della biomassa e delle filiere di approvvigionamento ad esse collegate.

Una rivoluzione culturale che non è assolutamente più rinviabile.

Per questo, durante Eima International, ITAbia offre un fitto programma di iniziative finalizzate proprio a far conoscere al grande pubblico l’articolato sistema biomasse-bioeconomia.