Venerdì 19 Aprile 2024

Cia, obiettivo competitività La ricetta del presidente Fini "Snellire la burocrazia e difendere le eccellenze"

Innovazione, tecnologia ma anche ricerca e genetica per restare al passo "Il Pnrr può aiutarci a sfruttare meglio il filone dell’innovazione tecnologica. Servono politiche votate alla valorizzazione del ‘made in Italy’ agroalimentare"

Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani

Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani

"Innovazione e sviluppo tecnologico per blindare il futuro del comparto agricolo nazionale". Parola di Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, che guarda al bicchiere mezzo pieno nonostante un’annata delicata per l’agricoltura di casa nostra.

Presidente Fini, il piacere di ritrovarsi in presenza ad Eima. "Una significativa parentesi di incontro e confronto che chiamerà a raccolta i protagonisti del settore".

La manifestazione strizza l’occhio all’innovazione.

"Uno dei punti fermi da sviluppare per tenere testa alla pressante ciclicità di quei fenomeni climatici estremi che ormai stravolgono la tradizionale alternanza stagionale".

E non perdere competitività. "Occorrono provvedimenti, soluzioni e contromisure per mantenere alto il livello di produttività delle nostre imprese agricole. Innovazione, tecnologia ma anche ricerca e genetica". Cioè?

"Investimenti capaci di migliorare la resistenza delle piante all’esposizione climatica sempre più probante. Ma anche alla fitopatia. Il modo per rendere più sostenibili le nostre produzioni dal punto di vista ambientale ed economico".

Qualche esempio?

"L’agricoltura 4.0. Tecnologie digitali che supportano gli agricoltori nella propria attività quotidiana e nella pianificazione delle strategie d’impresa. I benefici si riversano poi sull’intera filiera produttiva. Più valore per le aziende, aumento dei profitti, sostenibilità economica, ambientale e sociale. Un meccanismo virtuoso a cascata".

Al netto delle burocrazie che tengono in scacco il Paese.

"La burocrazia non deve impedire i processi di transizione energetica. E non può nemmeno disincentivare gli investimenti che, conti alla mano, generano energie pulite per tutti".

Capitolo Pnrr.

"Risorsa preziosa e completa per lo sviluppo dell’intero settore. Dobbiamo, però, alimentare quei percorsi capaci di favorire gli investimenti e focalizzare le prospettive. Il Pnrr può aiutarci a sfruttare meglio anche il filone dell’innovazione tecnologica".

Intanto i rincari di energia e materie prime mettono a rischio gli indici di sostenibilità.

"Grandi criticità soprattutto per ortofrutta e zootecnia. Difficile per queste categorie riversare i maggiori costi sui prezzi di vendita dei prodotti".

Come ne usciamo?

"Con un mirato lavoro a livello nazionale per colmare la piaga degli aumenti. Poi spazio ai sostegni all’agricoltura partendo dal credito d’imposta. Ma servono anche interventi a livello europeo, comunitari".

Italia, Paese traino dell’economia agricola continentale.

"Dobbiamo difendere le nostre eccellenze e denominazioni con politiche nazionali ed europee votate alla valorizzazione del ‘made in Italy’ agroalimentare. Meno paletti e una comunicazione tarata al meglio per non disincentivare i consumi. La dieta mediterranea è, da sempre, parte integrante della storia".

Mattia Grandi