Mercoledì 24 Aprile 2024

L’utopia di una nuova polis degna del sovrano francese

Il progetto del genio toscano per portare a Romorantin la corte reale e poi collegarla grazie alla rete idrica all’Atlantico e al Mediterraneo

Il progetto firmato da Leonardo prevedeva la realizzazione di una città reale

Il progetto firmato da Leonardo prevedeva la realizzazione di una città reale

Già dall’inizio del suo regno nel 1515, re Francesco I, affiancato dalla madre, l’influente Luisa di Savoia, aveva sempre avuto il sogno di realizzare un nuovo castello reale a Romorantin, nella Valle della Loira. Il sovrano è molto legato alla città che è la residenza di sua madre ed è anche il luogo di nascita della regina Claude de France. E così, quando fa la conoscenza di Leonardo da Vinci nel dicembre di quell’anno, capisce di avere incontrato l’uomo capace di realizzare un grande progetto, degno della sua ambizione di re incoronato anche sul campo, grazie alla vittoria di Marignano (l'attuale Melegnano) in Italia. Sono proprio loro, Francesco I e la madre ad invitare il maestro toscano ad attraversare le Alpi. E pare che Leonardo, una volta arrivato in Francia, abbia raggiunto velocemente Romorantin. Nel gennaio 1517, durante l’entrée reale della regina, Leonardo annota su un foglio del Codice Atlantico (920 r) che ha appena visitato la città assieme al sovrano. Nello stesso documento, disegna una rete idrografica dettagliata dei dintorni di Romorantin. E un suo piano architettonico figura nelle pagine dei Codici Arundel e Atlantico, vasto progetto che poi il professore Carlo Pedretti per primo ha sapientemente messo in luce e valorizzato. QUELLA che Leonardo vuole realizzare è una città ideale che prevede un palazzo reale, delle scuderie reali e delle residenze per la corte francese. Lo studio delle acque è la chiave portante del progetto. Romorantin è situata su un fiume e un canale artificiale permette di portare l’acqua dello Cher, situato più a sud, nella Sauldre, mettendo così la nuova città al centro di una rete di strade navigabili capaci di connettere la Valle della Loira con l’Atlantico e perfino con il Mediterraneo. Da ultimo, Francesco I non ha dimenticato la propria passione per la caccia e infatti nel progetto leonardesco è previsto anche un pavillon de chasse ottagonale nel cuore della foresta reale di Bruadan. LE RICERCHE realizzate con il Centro degli Studi Superiori del Rinascimento di Tours e i rilievi archeologici hanno permesso di rilevare sulle sponde del fiume lavori di terrazzamento per circa 400 metri realizzati proprio nel 1517 quando Leonardo da Vinci si trova appunto in Francia, esattamente ad Amboise. Un cantiere che si sarebbe poi fermato l’anno seguente, probabilmente per il cattivo stato di salute del genio italiano. In realtà, il progetto è lontano dall’avere rivelato tutti i suoi segreti. Sembra ad esempio che la planimetria della nuova città sia ancora visibile al giorno d’oggi. Alcune canalizzazioni sussistono nella zona e lo studio del padiglione di caccia ha appena avuto inizio. Una cosa è certa: resta ancora molto da fare per scoprire i dettagli di quello che è considerato uno dei più grandiosi progetti immaginati e progettati da Leonardo.