Giovedì 18 Aprile 2024

La biblioteca del genio ospitava Dante, Ovidio Vitruvio e Archimede

Un patrimonio smarrito che da giugno il Museo Galileo riproporrà in un’attesa mostra curata da Carlo Vecce

Summa di arithmetica geometria proportioni e proportionalità

Summa di arithmetica geometria proportioni e proportionalità

Si definiva “omo sanza lettere”, ma in realtà Leonardo da Vinci era un divoratore di libri. Non gli bastava l’insegnamento diretto della maestra “Natura”: aveva bisogno anche del dialogo con gli autori, antichi e moderni. Nel tempo, era diventato un appassionato lettore, cacciatore e collezionista di libri, che per lui erano affascinanti ‘macchine’ mentali, da costruire e smontare, con i loro ingranaggi: parole, pensieri, immagini. Alla fine della sua vita, arrivò a possedere quasi duecento volumi: un numero straordinario per un ingegnere-artista del ‘400. La biblioteca di Leonardo è uno degli aspetti meno conosciuti del suo laboratorio, perché si tratta di una biblioteca ‘perduta’: un solo libro è stato finora identificato, il trattato di architettura e ingegneria di Francesco di Giorgio Martini conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, con postille autografe di Leonardo. Per la prima volta, la mostra al Museo Galileo di Firenze, tenta la ricostruzione di questa biblioteca, in un percorso cronologico che racconta la formazione di Leonardo a partire dal precoce incontro con il mondo dei libri e della parola scritta, fra cui Dante e Ovidio e i documenti della famiglia Da Vinci. E poi la lettura delle opere di autori contemporanei affermati quali Alberti, Toscanelli, Pacioli, fino alla fascinazione della maturità per i testi classici e medievali di letteratura, di scienza e di architettura: Archimede, Vitruvio, Plinio, Alberto di Sassonia. “Leonardo e i suoi libri. La biblioteca del Genio Universale” è in programma dal 6 giugno al 22 settembre, e prevede l’esposizione di manoscritti e incunaboli identificati con i testi utilizzati da Leonardo, affiancati da applicazioni multimediali che consentono di sfogliarli e confrontarli con i codici autografi, ma anche di individuare i passi dei codici vinciani nei quali rimangono tracce del loro utilizzo. Viene inoltre ricostruito lo studio di Leonardo con gli strumenti di scrittura e da disegno da lui utilizzati. L’intera biblioteca di Leonardo, grazie al lavoro di un’équipe internazionale di specialisti, è pubblicata online nella biblioteca digitale del Museo Galileo e costituisce un’importante risorsa per lo sviluppo degli studi vinciani. La mostra , a cura di Carlo Vecce, è realizzata dal Museo Galileo in collaborazione con Commissione per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci, Accademia Nazionale dei Lincei e Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel quadro del progetto di ricerca FISR “Scienza, storia, società in Italia. Da Leonardo a Galileo alle ‘case’ dell’innovazione”, promosso e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Negli anni della maturità era divenuto non solo un appassionato lettore, ma anche un insaziabile cacciatore di libri e manoscritti - spiega Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo -, che concepiva come mappe sulle quali erano segnati sentieri di conoscenza dalla cui esplorazione trarre ispirazione per tracciare percorsi nuovi e meglio illuminati. Dei suoi volumi registrò nei propri manoscritti puntuali inventari per avere certezza di rientrarne integralmente in possesso al momento di ritirarli dai depositi nei quali li aveva lasciati prima di intraprendere uno dei continui viaggi che scandirono la sua esperienza di vita”. Dopo Firenze la mostra sarà riallestita a ottobre a Roma all’Accademia Nazionale dei Lincei, con il sostegno di Banca Intesa San Paolo, e successivamente a Berlino, alla Staatsbibliothek, in collaborazione con il Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte. Un allestimento indipendente, ma collegato all’iniziativa fiorentina a livello di ricerca, verrà contestualmente presentato in California nella Biblioteca Centrale della Stanford University.