Martedì 23 Aprile 2024

Quelle sue sperimentazioni nell’ospedale fiorentino

Almeno una volta l’anno la lezione anatomica universitaria come nell’anonima illustrazione

Almeno una volta l’anno la lezione anatomica universitaria come nell’anonima illustrazione

Record mondiale, l’Ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova conta 731 anni di assistenza mai interrotti. Visitabile, al suo interno, un esclusivo percorso museale, con 700 opere d’arte. Per Leonardo, fu epicentro dell’anatomia praticata come ricerca delle cause della morte. Qui, la dissezione del centenario, nell’inverno 1507-1508. Oggi, nei sotterranei che si vorrebbe recuperare, esistono ancora le vasche destinate alla conservazione dei cadaveri: «In bellissima pietra serena, risalgono al Trecento - spiega Giancarlo Landini presidente della Fondazione Santa Maria Nuova - ma più probabilmente servivano alla tinteggiatura dei panni. Facoltoso esponente dell’Arte della Lana, infatti, il donatore, nel 1288, del terreno su cui l’ospedale fu costruito: Folco Portinari, padre della Beatrice cantata da Dante. Per sostenersi, la struttura svolgeva anche funzioni di banco. Leonardo vi deposita una cauzione per il compimento della Battaglia d’Anghiari, che sospende nel 1506 dovendosi recare a Milano. E ancora, quando partirà per la Francia, lascia disegni, masserizie, oltre a 400 ducati, poi ereditati dai fratellastri. Oltretutto era iscritto all’Accademia di San Luca, associazione professionale dei pittori, con sede nell’Ospedale. Dal 1563, previste per statuto, le dissezioni fatte dai medici a beneficio dei giovani artisti».