Mercoledì 24 Aprile 2024

Il rivoluzionario fra i cadaveri contro classici e superstizioni

Il tavolo anatomico di Leonardo ricostruito nella mostra a Palazzo Reale

Il tavolo anatomico di Leonardo ricostruito nella mostra a Palazzo Reale

Leonardo può essere considerato il fondatore dell’anatomia: mentre progettava “machine” militari o pacifiche, mentre ideava “città d’acqua” innervate da soluzioni interessanti persino oggi, anche mentre disegnava, affrescava, dipingeva, il corpo umano, meccanismo più perfetto di qualunque marchingegno l’uomo possa creare, persino un Uomo come lui, rimaneva uno dei suoi interessi principali, se non il mistero fondamentale da indagare. E, se al Leonardo più squisitamente scientifico si deve per esempio la scoperta, grazie al lavoro di sezione della struttura cranica, della cavità situata nello spessore mascellare, il Leonardo pittore riversò nel suo “San Girolamo”, capolavoro di espressività, una “summa” delle sue conoscenze anatomiche. Nei vent’anni almeno che dedicò allo studio del corpo umano, Leonardo fu anche l’inventore dell’illustrazione anatomica: in un tempo in cui la medicina era ancora avvolta in un alone di mistero, di ignoranza, se non di voluto oscurantismo – come in genere le scienze: Galileo docet -, il genio toscano non tenne le sue scoperte per sé, ma le illustrò e diffuse. Persino con la tecnica dell’”immagine esplosa”, nei suoi principi in uso tuttora: un cranio sezionato, a mostrare come la teca ossea contenga il cervello. Anatomo-fisiologo, si può definire oggi Leonardo: se anche nella testa dell’uomo aveva tentato di trovare l’anima, era stato tanto coraggioso da affermare che lo stesso uomo non è che un essere organico, un animale di grado superiore, e che tutte le funzioni del corpo e il movimento delle estremità si compiono secondo le leggi della meccanica. Convinzioni che aveva maturato superando non poche difficoltà. Le cronache attestano come a Lovanio, in Belgio, un altro visionario innovatore come Andrea Vesalio, fosse costretto a salire di notte sul monte dove si giustiziavano i malfattori per recuperare i cadaveri che gli servivano per i suoi studi staccandoli direttamente dalle forche. A frapporre ostacoli erano le solite autorità costituite, ma non solo. A volte gli stessi studenti mostravano più rispetto per i classici che non curiosità verso la verità. Vedi l’appunto di pugno di Leonardo accanto a un suo disegno: “Prepara un discorso per rimproverare gli scolari che impediscono la notomia”. Sola maestra, per lui, l’esperienza, “che non inganna mai, anche se il nostro giudizio è fallace”. Colossale il “progetto anatomico” di Leonardo, che doveva essere “finito nella vernata 1516”. Un’enciclopedia di centoventi libri, dall’origine alla fine dell’uomo: “Tu hai a figurare nella tua notomia tutti gli gradi delle membra della creazione dell’omo in sino alla sua morte e insino alla morte dell’ossa e qual parte d’esso si consuma e qual più si conserva”. E non soltanto l’“omo” ha da studiarsi: “Scorri la varietà della specie umana, scimmia e simili, dipoi in che si varia la specie leonina, di poi la bovina e ultimo gli uccelli…”. Sino a un’ultima frontiera? No, più in là.