Mercoledì 24 Aprile 2024

L’omaggio della Menarini a Leonardo e alla sua epoca

Un volume di Marco Versiero ricostruisce i suoi rapporti con i potenti. Lucia Aleotti, del cda del gruppo: celebrazione dovuta per un vero genio

Il volume della collana d’arte della Menarini

Il volume della collana d’arte della Menarini

Pittore, scultore, architetto, ma anche matematico, ingegnere e scrittore, un uomo dalla curiosità instancabile, che non voleva solo rappresentare il mondo, ma soprattutto comprenderne i suoi fenomeni, sperimentandoli, e studiando per questo, da autodidatta, molte scienze. Sì, scienziato. O meglio, artista-scienziato. A Leonardo da Vinci, uno dei talenti più poliedrici della creatività italiana, la multinazionale del farmaco Menarini ha dedicato uno dei suoi ultimi volumi della sua ormai celebre collana d’arte, affidando l’opera al professor Marco Versiero. La tradizionale collana Menarini prosegue dal lontano 1956, e tra i grandi della nostra storia non poteva mancare una pubblicazione dedicata al genio di Vinci, di cui quest’anno si festeggiano i 500 anni. “Nell’evidente impossibilità di dare conto con completezza della multiforme creatività di Leonardo e dell’amplissimo spettro delle sue attività e competenze - spiega il curatore della pubblicazione, Marco Versiero - si è scelto con questo volume di prediligere un racconto della sua vita e della sua carriera di artista, di tecnico, di pensatore, che si inserisse nel più vasto panorama delle vicende storico-politiche del suo tempo. Si è cercato, dunque, di intrecciare la discussione del valore artistico e scientifico della sua opera con il rilievo storico delle relazioni da lui intrattenute a vario titolo con i potenti dell’epoca, dai Medici agli Sforza, dai Borgia ai re di Francia, e con eminenti personalità di spessore diplomatico e politico: da Bernardo Rucellai a Girolamo Savonarola, a Niccolò Machiavelli.”

“Firenze è uno scrigno stupendo dell’arte italiana e Leonardo ne ha fatto parte sin da giovanissimo, perché si trasferì qui da adolescente per frequentare la bottega del suo maestro, Andrea del Verrocchio - afferma Lucia Aleotti, membro del Cda del Gruppo Menarini -. Siamo molto orgogliosi di aver potuto dedicare uno dei nostri volumi a Leonardo da Vinci. La dedizione di Menarini nel valorizzare l’arte italiana continua da decenni, e rendere un omaggio a Leonardo è il modo più sublime che da imprenditori fiorentini potessimo organizzare per omaggiare questo grande artista, una nelle menti più illustri del genere umano”.

 

Dalla start-up alle nuove applicazioni in ambito medico Sperimentare, allargare gli orizzonti, tentare ogni giorno nuove sfide, dando fiducia e premiando i migliori. Il Gruppo Menarini, multinazionale del farmaco con sede a Firenze, investe sempre di più nella ricerca, e qualche anno fa ha acquisito una start-up che opera nel campo della medicina personalizzata e che aveva ricevuto un prestigioso riconoscimento come il premio “Leonardo”. Si tratta di una giovane impresa italiana che ora porta il nome di Menarini Silicon Biosystems. La storia nasce tra i banchi dell’università, quando due giovani ricercatori, Gianni Medoro e Nicolò Manaresi, hanno l’idea di fondere l’ingegno in ambito della microelettrica, microfluidica e biologia cellulare per realizzare una tecnologia da applicare alla medicina personalizzata. Fondano così una piccola start-up, depositano un brevetto e realizzano il primo prototipo. Nasce il DEPArray, capace di isolare singole cellule dai tessuti o dal sangue, anche quando sono rare come le cellule tumorali circolanti, e dare soluzioni terapeutiche personalizzate. Il loro lavoro fu premiato anche dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha insignito la start-up del premio “Leonardo”. Nel 2013 i due ingegneri sono entrati a fare parte della Menarini, pronta ad investire nello sviluppo di questa tecnologia, tutta italiana e digitale. Il DEPArray è ora utilizzato in tutto il mondo, con applicazioni negli ambiti oncologico, forense, prenatale, oculistico.