Martedì 23 Aprile 2024

La cavalcata di Leonardo dall’ippodromo alla città

Svelati i tredici cavalli decorati da artisti e designer internazionali da maggio saranno dislocati in diverse zone simboliche di Milano

La spettacolare installazione realizzata da artisti e designer internazionali

La spettacolare installazione realizzata da artisti e designer internazionali

Una cavalcata pacifica: andata e ritorno all’ippodromo. Protagonisti sono i tredici “Cavalli di design”, decorati da artisti e designer internazionali selezionati dalla curatrice Cristina Morozzi. Il loro viaggio è cominciato all’ippodromo Snai San Siro, nel cuore della settimana del Salone, con un Grand Opening Party che ha attirato 4mila persone. Un segnale preciso: “Ci candidiamo a essere uno dei luoghi della Design Week del futuro”, sottolinea Fabio Schiavolin, alle redini di Snaitech, la società che gestisce anche la Scala dell’ippica. Tutte e tredici le opere d’arte sono in mostra attorno al “Cavallo di Leonardo” realizzato dall’artista nippo-americana Nina Akamu sui disegni originari del Genio toscano. A maggio partiranno verso tredici luoghi della città, dove resteranno fino ad ottobre. “È un modo per spingere attraverso il cavallo decorato, di grande impatto e una app di realtà aumentata, a volerne sapere di più di quel cavallo e dell’artista che lo ha realizzato, del cavallo originale e del luogo in cui è custodito”, dice l’ad di Snaitech.

UN INVITO forte e chiaro. “E non ci diamo limiti, da Milano il viaggio potrebbe continuare in altre città”, l’annuncio. Il Leonardo Horse Project muove da un concetto: “Rivisitare in chiave moderna non solo i cavalli ma lo stesso Leonardo. L’idea forte è che Leonardo, artista eclettico, organizzatore anche di feste ed eventi, è anche il primo designer della storia”, spiega Schiavolin. Si torna alla bottega e alla parola chiave: quel Rinascimento che sta vivendo anche la città. “Siamo convinti di avere vissuto anche nella nostra azienda un Rinascimento – continua l’ad di Snaitech -. L’abbiamo portata a rifiorire. Ed è successo in un momento in cui Milano sta vivendo un rinascimento post-Expo. Il Rinascimento della città e dell’azienda non possono che sposarsi con il genio rinascimentale”.

PARTONO al galoppo i cavali decorati, dalla Rotonda della Besana a piazza sant’Ambrogio, nei luoghi simbolo di Milano. C’è il cavallo del designer tedesco Markus Benesch, “Colornori”, dal coreano giocare con il colore; il cavallo di Matteo Cibic è in chiave minimalista, con l’oro che avvolge la gorgiera, le staffe e il morso. Livrea dorata e neon fluorescente e “pop” per Roberto Fragata, spicca l’unicorno di Simone Crestani. In mostra i destrieri di Serena Confalonieri, Vito Nesta, Mario Trimarchi. Ci sono i cavalli di Marcel Wanders, Marcelo Burlon, Andrea Mancuso, dello stilista Antonio Marras e di Elena Salmistraro. Vola il cavallo di Daniele Papuli, Eolonard, dall’anagramma tra il nome di Leonardo e quello di Eolo. “È un progetto così bello che ha fatto appassionare gli stessi azionisti - ribadisce Schiavolin – ed è un altro tassello nel nostro percorso di rilancio “pop” dell’ippodromo”. Che con i suoi gioielli – dal monumento liberty al giardino botanico – è stato restituito alla città, a scuole e famiglie. “Tre anni fa abbiamo preso in mano questa azienda e non era il nostro primo punto in agenda quella di salvare il cavallo e rilanciare l’ippodromo perché avevamo un’azienda da salvare – conclude Schiavolin -, e l’abbiamo più che salvata. L’idea di rendere l’ippodromo “pop”è esplosa e sta per esplodere con questa iniziativa. Avevamo fatto una promessa: faremo diventare questo posto un luogo di casa per i milanesi. E ce l’abbiamo fatta, rispondendo anche alle critiche di chi pensava che, qui all’ippodromo, il cavallo non avesse un giusto risalto: può esserlo stato per il passato. Non lo è per il presente e certamente non lo sarà per il futuro”.