Venerdì 19 Aprile 2024

GANNA & COLBRELLI COPPIA D’ASSI IN FUGA SUI PEDALI

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di Angelo Costa

Tra i ciclisti, gli italiani da copertina del 2021 sono due: Pippo Ganna e Sonny Colbrelli. A dire il vero, ci sarebbe anche Damiano Caruso, una vita da gregario culminata nel secondo posto al Giro e nella memorabile vittoria in un tappone alla Vuelta: risultatoni che valgono al siculo il giusto affetto popolare, non ancora la popolarità certificata dalla grande vittoria.

Ganna e Colbrelli, allora: sono i due che si spartiscono un anno sorridente per il nostro ciclismo. Sono anche i due che vincono con tutte le maglie che indossano: quella dei loro team e quella della Nazionale. Curiosamente, sono pure quelli che centrano uno dei loro grandi traguardi nella stessa città, Roubaix, e nello stesso mese, ottobre, uno sul pavè e l’altro nel velodromo. Pippo, 25 anni, missile di Vignone, nel Verbanese, comincia a vincere in febbraio, in Francia su strada, e smette di farlo a ottobre, sempre in Francia su pista. Sonny, 31 anni, cobra di Casto, nel Bresciano, si manifesta invece dopo l’estate: non si limita a lasciare il segno, ma scava addirittura un solco.

Così uguali nel portare l’Italia davanti a tutti, i due sono diversi nel modo di esser campioni. Ganna è nato vincente e si è ritagliato un ruolo unico: non trionfa nei grandi giri, non porta a casa le classiche, ma contro il tempo non ha rivali. E’ un esemplare unico per raffinatezza e aristocrazia: sul suo terreno, è il campionissimo che al momento l’Italia non ha in altri settori. Chiude l’anno con il secondo titolo mondiale consecutivo nella cronometro, le due crono e la maglia rosa al Giro, l’oro olimpico e quello iridato col quartetto in pista, dove trascina i compagni come una locomotiva. Poi manca il quinto mondiale nell’inseguimento ed è quinto nella crono ai Giochi su un tracciato ostile: non basta per sminuire una stagione memorabile.

Colbrelli, invece, è tutt’altro che un predestinato: da bambino era un occhialuto cicciottello, da giovane ha lavorato in fabbrica. Poi ha perso chili ma non perseveranza e, adesso che mentalmente si è convinto di quanto possa valere, ha cominciato a conquistare corse importanti. L’elenco si apre a giugno col campionato italiano, prosegue col titolo europeo in Trentino e viene sigillato, per non dire sublimato, da una Parigi-Roubaix durissima per fango e data, oltretutto affrontata per la prima volta. Non è cambiato solo perché vince, ma per come vince: non aspetta più la volata, dove ha raccolto un’infinità di secondi posti, ma la anticipa, costringendo gli altri a rincorrere. E’ il classico ciclista che sboccia tardi ma su basi solide: crescendo per gradi, ha avuto tempo per imparare tutto.

Ganna e Colbrelli, insomma: nel 2021 del ciclismo italiano vanno a braccetto. Per quanto hanno fatto e soprattutto per come sono fatti: nello sport di oggi, dove conta diventare personaggi, entrambi si accontentano di essere persone. Pippo è il classico campione tutto bici e famiglia, vicino alle persone care e lontano dai social: nutella e lego, il suo è un mondo fatto di semplicità. Anche Sonny ha radici forti negli affetti di casa, i genitori che lo seguono alle corse, la moglie Adelina e i due figli: Juve e cibo giapponese, in tema di eccessi più in là non va. Oltre che ciclisti vincenti, sono ragazzi perbene, di quelli fatti con uno stampo speciale: possono vincere ancora tanto, ma di fronte al successo resteranno quelli di sempre.