Sabato 20 Aprile 2024

Matera: dalla città dei sassi al cuore della Basilicata è la natura la vera protagonista

Una terra selvaggia e maestosa che detta tempi e modi di essere Sin dai tempi della Magna Grecia considerata zona ideale 
per i vigneti già sapientemente coltivati dalle popolazioni locali

Matera

Matera

Uno spicchio di terra, un piccolo gioiello incastonato fra il mare e gli ultimi rilievi della dorsale appenninica. Benvenuti in Basilicata che un tempo lontano, quando vi approdarono i greci eubei, era Enotria, dal nome greco del palo di legno  (oinotron) che le popolazioni locali usavano per sostenere la vite. Una lezione ben presto appresa e adottata per le loro coltivazioni dai greci che fino a quel giorno lasciavano sviluppare la vite strisciante al suolo. In questa terra antica che unisce il fascino dei luoghi alla ricchezza dei frutti del territorio, a partire dalle uve dell’Aglianico e del Primitivo, è dolce spingersi lasciandosi guidare dalla luce e dai profumi. Dalle chiese infiorate e i campanili sospesi nel cielo di Matera, capitale Unesco della cultura per tutto il 2019, alla flora e alla fauna del Parco della Murgia tutto invita a una fuga dalla realtà, dal nostro quotidiano.  E la dolente bellezza – parafrasando Carlo Levi – della città dei sassi si accompagna alla maestosa importanza di una natura ancora selvaggia, matrimonio che si riassume nella spettacolare chiesa rupestre della Madonna dell’Idris, una propaggine della montagna che si affaccia dalla roccia. Verso l’interno le riserve naturali, i parchi, le oasi protette della Basilicata ma anche le terre sapientemente coltivate sono un caratteristico intreccio tra natura e cultura. Quella che si avverte anche nei piccoli tesori dell’artigianato locale, dai presepi in terracotta alla lavorazione del ferro battuto, che racconta di mestieri tramandati di padre in figlio da molte generazioni. Un itinerario affascinante e misterioso, il miglior modo per iniziare la nostra avventura attraverso i tesori del nostro Paese.