Etna, oltre i pupi la ceramica

Da sempre le marionette catanesi, insieme a quelle palermitane, rappresentano un vanto dell’artigianato artistico locale. Allo stesso modo la lavorazione della maiolica è un’arte che si tramanda di padre in figlio: vasi, piatti, piastrelle sono veri e propri capolavori

Antica bottega del Puparo

Antica bottega del Puparo

LA SICILIA È UNA TERRA RICCA di tradizioni artigianali e di artisti che da generazioni si tramandano metodi di lavorazione, tecniche e un grande patrimonio di saperi che ancora oggi tiene vivi i mestieri di un tempo. Tra gli oggetti d’arte tipici dell’isola sono le ceramiche ad avere una posizione di primo piano e ad essere apprezzate e richieste in tutto il mondo sono soprattutto quelle prodotte a Caltagirone. Considerata la capitale siciliana della lavorazione della maiolica sin dai tempi più antichi, nella cittadina in provincia di Catania sono tantissime le botteghe che espongono le produzioni degli artigiani locali: dagli stupendi vasi ai piatti passando per le piastrelle, le statue, le teste di Moro, le pigne o i candelabri che si caratterizzano per le decorazioni raffinate, i motivi rinascimentali e colori molto accesi. Un altro elemento di spicco dell’arte artigiana siciliana sono i pupi, le marionette raffiguranti cavalieri, dame e principi protagonisti di un tipo di teatro siciliano nato nell’Ottocento e iscritto dall'Unesco nella lista dei "Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità". Tra le diverse scuole di produzione quella palermitana e quella catanese sono le più importanti e i pupari lavorano con estrema cura alla creazione di pezzi davvero unici e da collezione: la realizzazione dei pupi investe una serie di competenze che vanno dall’intaglio dei pezzi del busto alla scultura e pittura della testa, dalla lavorazione dell’armatura di metallo, le cui lastre sono create e lavorate singolarmente, alla sartoria.

In Sicilia gli artigiani sono ancora capaci di intrecciare il giungo e le altre fibre naturali per dar forma alle tradizionali ceste o alle borsette di paglia che, decorate con i motivi barocchi tipici dei carretti siciliani, sono tornate ad essere un intramontabile accessorio alla moda siciliano. Ma è nei paesi etnei che si trovano i veri esperti nella lavorazione della pietra lavica: una volta nelle mani degli scalpellini questa materia prima diventa preziosa per essere plasmata in forme con una forte identità isolana e in oggetti di design tra i più svariati.

Tutti pupari in famiglia

L’Antica Bottega del puparo dei fratelli Napoli, in pieno centro a Catania, rappresenta un patrimonio di grande importanza storico-culturale: dai tempi di Gaetano Napoli ad oggi, è qui che vengono tramandati i “saperi della mano” e le regole che consentono la realizzazione di tutti gli oggetti di artigianato artistico legati alla tradizione dell’Opera dei Pupi catanese.

E la pietra si trasforma in gioiello

In via San Michele a Catania Folk Lavastone è un negozio di artigianato dove ogni piccolo oggetto della collezione è un pezzettino di Sicilia. L’artigiana Magda Masano attraverso un articolato processo artigianale trasforma la pietra grezza dell’Etna per farla diventare gioiello da indossare, mentre le tradizionali teste di moro si fanno icone pop colorate, moderne e irriverenti.

Uno spazio per emergenti

Un evento che una volta al mese riunisce nelle location storiche, abbandonate o sconosciute di Catania una sfilata di stand colorati animati da giovani stilisti, artisti di handmade e di riciclo creativo siciliani: è questo e molto altro Pop Up Market Sicily, per raccontare la Sicilia, esaltarne la bellezza e il talento dei suoi artigiani.

Intrecciare il vimini

La Cesteria di Pietro Impellizzeri, nei pressi del Teatro Massimo di Catania, è un’attività che va avanti da cento anni, una vera attrazione con la sua produzione di ceste in vimini, coffe e sedie a dondolo. Oggi rischia di scomparire perché l’anziano artigiano rimane uno degli ultimi testimoni dell’arte dell’intreccio in città.