Giovedì 18 Aprile 2024

Borghi, vigneti, mare e un fascino inimitabile

Apprezzata sin dall’Età del Bronzo per il clima mitigato dal mare e protetto dalle colline negli anni Sessanta è stata meta prediletta da divi del cinema come Sordi e Mastroianni per poi diventare terra di conquista di molti stranieri

Le cascate del Mulino alle terme di Saturnia

Le cascate del Mulino alle terme di Saturnia

In principio fu il Sassicaia, e nacque la leggenda di Bolghereaux, dove i terreni sabbiosi e quel clima particolare replicavano aria d’Oltralpe. Eh ma in principio era stato “Il sorpasso”, la corsa pazza della Lancia Aurelia B24 spider con Gassman e Trintignant per le curve del Romito, sull’Aurelia, e poi il tragico volo per le scogliere di Calafuria: e da lì il mito di Castiglioncello Perla del Tirreno, il set brulicante di attori che poi ci sarebbero tornati per animare calde estati, e quella villa – l’Onda – che aveva visto gli amori di D’Annunzio con la Duse diventò il ritrovo di Sordi, Mastroianni, lo stesso Gassman, Walter Chiari, e c’era Monicelli e Visconti e Zeffirelli, una sorta di Capalbio ante litteram ma con meno politica, sì, erano attori “intellettuali” ma di politici veri c’era solo l’ex presidente Gronchi… Ma c’era stato un altro “principio”, dalle parti del Sassicaia, a Bolgheri, quei “cipressetti” della memoria del Vate Carducci, e Nonna Lucia, la statua c’è ancora nella piazzetta del paese ma ormai chi se ne ricorda più, “or non è più quel tempo e quell’età”, ammonisce il Poeta quasi preconizzando l’invasione di mangifici e botteghe di vini e gadget… A dire il vero, e il cerchio si chiude su questo lembo di costa accarezzata da lunghe pinete e quasi sorvegliata dalle colline di querce e sughere, il principio era stato altro. Etruschi, età del bronzo. Populonia. Cioè Fufluna, omaggio nemmeno nascosto a Fufluns. Il Bacco etrusco, il dio del vino. Terra predestinata. E così, l’itinerario da Livorno a Grosseto - isole comprese, perché no – scorre con tutt’altro occhio rispetto a quello che si sporgeva dalla vaporiera carducciana. Perché ci sono le vigne e le cantine, c’è un seguito di terreni con differenti scheletri che negli anni recenti hanno dato vita a diverse denominazioni, forse anche troppe lungo un asse di 150 chilometri, ma si sa, siamo in Toscana, e il campanile… Però sono le vigne che fecero conoscere al mondo il primo rosato all’italiana, in un’altra era enoica, e oggi partoriscono il Sassicaia campione del mondo, e tanti altri suoi fratelli e cugini, bianchi rossi o rosati, fermi o spumanti. Non solo vino, però. Borghi e paesi mantengono intatto il proprio fascino, qualcuno s’è anche ravvivato e rivitalizzato. Di Bolgheri si è detto, ma come non soffermarsi oggi a Casale Marittimo sulla prima linea delle colline o a Bibbona, a Castagneto Carducci o a San Vincenzo, e poi nel centro storico di Piombino… e là in mezzo, in disparte, Venturina con le sue terme, Suvereto primo dei “borghi più belli d’Italia” (una cantina da visitare: Petra di Terra Moretti, disegnata da Mario Botta), e invece verso il mare l’acqua incantevole del Golfo di Baratti e tutta l’area archeologica che comincia con le necropoli tra Baratti e Populonia e finisce con il vasto parco archeominerario di San Silvestro lassù in collina, sopra Campiglia. E giù verso la Maremma più antica, passi Follonica e non sai più se restare sul mare (Cala Violina che si raggiunge a piedi o in bicicletta, con le sue acque limpide, poi Punta Ala o Castiglione della Pescaia) o cercare le chicche dell’interno, tra Scarlino e Gavorrano, Giuncarico (altra cantina da visitare: Rocca di Frassinello, lo spettacolare progetto di Renzo Piano) e Montepescali, Tirli e Vetulonia con il suo museo etrusco. È un orto e un frutteto, e si pesca e si caccia e si alleva. Dovunque ti fermi, mangi e bevi meraviglie.