Giovedì 18 Aprile 2024

E gli antichi greci inventarono l’Enotria

Le popolazioni locali per prime utilizzavano pali di sostegno per la vite e da qui deriva l’originale nome della regione.

I vini di queste terre

I vini di queste terre

L’attuale nome della regione  deriverebbe  da Basiliskos, con cui si indicavano gli amministratori bizantini di quei territori attorno all’anno Mille. La regione fu chiamata Enotria dai greci eubei per la particolare forma di allevamento della vite adottata dalle popolazioni locali, un alberello con un sostegno (dal greco oinotron, palo da vite), che aveva suscitato la curiosità dei greci, perché nella loro madre patria le viti erano allevate striscianti al suolo. La Basilicata, nota anche con il nome di Lucania, è per il 47%  ricoperta da rilievi, celebri le Dolomiti Lucane, per il 45% è collinare, mentre per il restante 8% è pianeggiante, in corrispondenza della piana di Metaponto, lungo la costa ionica. La regione Basilicata è suddivisa in due macroaree identificabili col Vulture e il Materano.

Dal punto di vista dell’origine geologica si distinguono i versanti e le piane vulcaniche del Vulture costituite prevalentemente da rocce effusive e vulcanoclastiche, i rilievi collinari della Fossa Bradanica e del bacino di Sant’Arcangelo, su sedimenti marno-arglllosi, sabbiosi e ghiaiosi, le conche di riempimento e piane alluvionali dell’alta Val d’Agri, su sedimenti alluvionali sabbioso-argillosi e i terrazzi marini dell’entroterra ionico, su sedimenti marini sabbiosi e sabbioso-ghiaiosi.

II clima della Basilicata è soggetto a forti contrasti ed elevata variabilità, a causa della complessa orografia. Rilevante è anche I’influenza del mare a sud-ovest (Tirreno) e a sud-est (lonio). II clima varia da mediterraneo subtropicale, nel Metapontino e lungo la Fossa Bradanica, a mediterraneo suboceanico, nelle aree collinari del Vulture e della fascia tirrenica ed a mediterraneo montano sui rilievi appenninici . Le precipitazioni sono distribuite soprattutto in autunno e inverno, mentre luglio e agosto risultano essere i mesi meno piovosi.

La viticoltura della Basilicata si articola in cinque zone: il Vulture  melfese, il Materano, il territorio di Tito, la valle d’Agri e il massiccio del Pollino. Nella Valle d’Agri, i vitigni presenti testimoniano le radici lontane .Vicini all’Aglianico, il vitigno principe, si riscontrano ceppi di Ciliegiolo (detto Nocera), di  Magliocco dolce (o Castiglione), di Grillo (o Volpicello), le varie Malvasie e Greci, le Falanghine, il Bombino, il Primitivo e vitigni meno noti  quali il Brindisino, il Colatamurro, la Giosana,Iuvino, Messinese . Nel secondo dopoguerra sono stati introdotti molti vitigni tra i quali la Barbera, il Montepulciano, la Malvasia bianca lunga, il  Moscato b e g, la Garganega e naturalmente qualche “internazionale” famoso come il Cabernet  e il Merlot, lo Chardonnay. Tra i vitigni più importanti si ricordano l’Aglianico e il Primitivo.