Bologna si spopola: è fuga dalla città

Indagine / Quanti sono i bolognesi che comprano casa fuori città, i motivi e le proteste di Confabitare

Sempre più persone scelgono di abbandonare Bologna

Sempre più persone scelgono di abbandonare Bologna

La città si “spopola” a favore dei comuni dell’hinterland, dove comprare casa costa meno e allo stesso tempo si vive molto meglio. È quanto emerge da un’indagine promossa da Confabitare - Associazione Proprietari Immobiliari - che ha sottoposto ai raggi X costi e tendenze del mercato immobiliare degli ultimi due anni. Confrontando Bologna con i comuni della prima periferia, e dividendo le categorie degli alloggi in tre tipologie (nuovo, buono stato e da ristrutturare), l’osservatorio immobiliare di Confabitare ha rilevato la presenza di un flusso continuo e in costante crescita di residenti, laddove il mattone è un po’ meno caro. I comuni con i prezzi del nuovo più convenienti sono: Calderara di Reno, Monte San Pietro, San Giovanni in Persiceto e Budrio. La “maglia nera” di questa particolare classifica spetta invece a San Lazzaro di Savena. I prezzi del nuovo sono convenienti anche ad Anzola e Ozzano dell’Emilia; un po’ meno convenienti a Casalecchio, Zola Predosa, Granarolo, Pianoro, Castenaso, Castel Maggiore e Sasso Marconi. Non a caso, è proprio Calderara il centro in cui si registra il maggior numero di trasferimenti dalla città, quasi 1.600 negli ultimi due anni. San Lazzaro ha invece “rubato” alle Due Torri poco più di 1.000 nuovi abitanti, 570 Pianoro, 440 Anzola, 400 Zola e così, a scendere, tutti gli altri. "In particolare - spiega il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni - si tratta di giovani coppie o di lavoratori che arrivano da fuori regione, e che per mettere su casa guardano ovviamente al portafoglio". In tutto questo Zanni legge il "fallimento delle politiche abitative delle giunte che si sono susseguite a Palazzo d’Accursio, che negli ultimi anni non hanno fatto politiche mirate per la casa, non hanno saputo calmierare i prezzi e contenere il degrado che avanza anche nella periferia costringendo la gente ad allontanarsi. In quest’ultimo fattore, quello del degrado, dobbiamo ricercare sicuramente una delle cause determinanti di questo trend in continua crescita che ha visto nel biennio 2021 e 2022 ben più di 8.000 bolognesi lasciare la nostra città, oltre al fatto che i servizi offerti da Bologna, dove tasse e tariffe sono elevatissime, non sono assolutamente superiori a quelli dell’hinterland. E basti dire che per arrivare in stazione col treno da Vergato ci vogliono 45 minuti, lo stesso tempo che occorre per muoversi con l’auto dal centro verso la prima periferia. Infine, il Comune di Bologna - conclude Zanni - continua a trattare i proprietari come un bancomat a cui attingere a piene mani per riempire le esangui casse comunali. Vorrei ricordare, al riguardo, che negli ultimi anni la pressione fiscale sugli immobili a Bologna è aumentata del 200%. Credo che sia ora di dire basta".