Venerdì 19 Aprile 2024

"Bravo Pozzecco, l’Italia era tutta con lui"

L’ex azzurro oggi è consigliere nazionale della Fip: "Agli Europei il ct è stato un vero leader, è un personaggio travolgente e carismatico"

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di Alessandro Gallo

Basta dare un’occhiata al suo curriculum per capire che, quando si parla di Nazionale con lui, sia necessario mettersi sull’attenti. Giacomo Galanda, che ha compiuto 47 anni, è attualmente membro del consiglio federale della Fip. Da giocatore ha vinto tre scudetti in tre piazze diverse (Varese 1999, Fortitudo Bologna 2000 e Siena 2004), con la Nazionale, oltre all’argento ai Giochi di Atene, nel 2004, ha completato il suo personalissimo triplete agli Europei, oro nel 1999, argento nel 1997 e bronzo nel 2003.

Galanda, ripartiamo dagli Europei e dalla nazionale italiana.

"Un gruppo di ragazzi fantastici. Una squadra che ha saputo giocare in modo sfrontato, senza paura".

Prevale più la gioia o il rimpianto?

"Sono dispiaciuto per non essere arrivato fino in fondo, ma resta la gioia. E poi, soprattutto, non riesco a essere d’accordo con chi battezza la Nazionale per stereotipi. O siamo scarsissimi, oppure siamo i numeri uno. In realtà ci sono passaggi intermedi".

Come ha dimostrato l’Italia.

"Che ha superato uno scoglio notevole, qual era la Serbia. Che ha rischiato di fare altrettanto con la Francia".

Occasione perduta?

"Non siamo riusciti ad arrivare alla medaglia, ma l’abbiamo sfiorata, annusata. E’ il gruppo che l’anno prima, dopo tanto tempo, è stato capace di tornare alle Olimpiadi. Non siamo ancora una squadra al top, ma ci siamo vicini".

Il suo amico Poz.

"E’ stato bravo, nulla da dire. In campo ha dato tutto, magari fuori avrebbe potuto essere diverso. Ma è questione di temperamento, io sono friulano, lui goriziano-triestino. Siamo diversi. Ma sono davvero contento per lui".

Cosa ha dato Pozzecco alla Nazionale?

"Intanto è stato un protagonista importante, riconosciuto dal gruppo. Fuori campo, l’ho già detto, non amo gli eccessi. Però Gianmarco è divertente, un personaggio travolgente, carismatico. Non è il mio stile, ma il Poz è il Poz, non si discute".

Ma così facendo, il ct, non rischia la salute?

"Diciamo che è stato un vero leader. La salute, durante gli Europei, l’abbiamo rischiata tutti. Ma solo perché questa nazionale, dal vivo oppure in tivù, ci ha coinvolto, travolto. Penso alle partite con la Serbia e con la Francia, vissute in religioso silenzio, con le mani sudate, la salivazione azzerata. Sì, almeno io, in quei frangenti, mi sentivo un po’ Fantozzi. Però…".

Dica.

"Prevalgono, tutte tutte, le emozioni che ci hanno trasmesso i nostri ragazzi. Hanno giocato ad altissimo livello, lo hanno fatto con grande intensità. Sono stati capaci di mantenere elevata la tensione in tutti i momenti, con continuità. Hanno creato un pathos incredibile".

Sembra orgoglioso di questa Nazionale.

"Non ’sembro’ per il semplice fatto che sono realmente orgoglioso di questo gruppo. E lo deve essere Fontecchio, anche se adesso, magari, ha davanti lo spettro dei due liberi falliti o di quell’ultima occasione. Si tratta di episodi che possono accadere. Ma un aspetto deve essere chiaro a tutti: non ha sbagliato per paura. Ha sbagliato perché li ha tirati male. Ci può stare, ha la coscienza a posto. E ci porterà ancora lontano".

Il titolo europeo è andato alla Spagna, guidata in panchina da un italiano, Sergio Scariolo.

"Credo si debba imparare molto da lui. Ha dato tranquillità, ha usato tono bassi, ha trasmesso sicurezza. La Spagna ha vinto perché ha giocato con la giusta mentalità guardando sempre lontano".

Passiamo al campionato: sarà sempre il duello tra Olimpia e Virtus?

"Ci sono anche altre realtà interessanti. Penso a Venezia in primis. Ma anche a Brindisi e a Tortona. Società che possono salire di livello, perché non giocano l’Eurolega. Però…".

Però?

"Virtus Bologna e Olimpia Milano, proprio perché disputano l’Eurolega hanno gli organici più lunghi, quelli che offrono maggiori alternative. Forse solo Venezia, alla lunga, potrebbe competere con loro. Le altre potranno togliersi tante soddisfazioni, ma per lo scudetto credo che Virtus e Olimpia siano destinate a incrociare le loro strade per la terza volta di fila".